SANT’OMERO – Questo fine settimana a Sant’Omero, con il patrocinio del Comune, è stata inaugurata la “Panchina Rossa”; collocata nello spazio verde prospiciente la scuola elementare, porta impresso, ben visibile, un numero: 1522.
È il numero nazionale antiviolenza, quella perpetrata sulle donne; donne lasciate sole, senza il supporto vero di una società degli anni duemila. Se consideriamo il numero delle violenze denunciate, la punta dell’iceberg di quelle che le donne subiscono nel nostro paese, la nostra è una società in transito da una condizione femminile di sottomissione arcaica alla figura maschile verso una condizione auspicata di parità concreta, quella parità di genere da tempo rincorsa, inutilmente auspicata da illustri intellettuali come Virginia Woolf o Simone Beauvoir nel secolo scorso.
Ancora oggi infatti la parità raggiunta è più teorica che concreta, sia nel mondo del lavoro sia in quello della vita privata: è qui, dove il pubblico trova, ovviamente, uno sbarramento costituito dalla porta chiamata privacy, il luogo in cui la donna non riesce ancora ad emanciparsi veramente, il luogo in cui l’uomo è vittima, anche lui purtroppo, di una cultura che lo vede non come compagno di vita del proprio coniuge o convivente che sia, ma come padrone e signore assoluto! Ed è questa convinzione, radicata in molti, extracomunitari e anche no, che porta spesso alle tragedie che giornalmente leggiamo sulle pagine dei giornali. Ben vengano allora iniziative come questa che tendono ad educare il sentimento popolare. L’auspicio di tutti è che riescano nel loro obiettivo. Con l’occasione è stato presentato il libro “Riflessi di donne” della scrittrice Maria Pia Carella.
di Pasquale Felix