L’AQUILA – La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso presentato dalla Regione Abruzzo, insieme al Sib, sindacato italiano balneatori in merito alla sentenza del Consiglio di Stato che aveva bocciato la proroga delle concessioni balneari. Cassata la sentenza, toccherà ora al Consiglio di Stato pronunciarsi nuovamente tenendo conto anche delle nuove leggi che Parlamento e Governo hanno ratificato dopo la precedente sentenza. “Si tratta di una sentenza molto importante. Sono orgoglioso perché siamo l’unica regione italiana ad aver difeso i diritti dei balneatori”, ha commentato il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio.

“Con la sentenza della Corte di Cassazione si apre un nuovo scenario in merito alla gestione degli stabilimenti balneari. La Corte ha riconosciuto fondate le ragioni della Regione Abruzzo che ha voluto costituirsi in giudizio anche per valorizzare il ruolo degli enti territoriali come soggetti esponenziali degli interessi della comunità. Adesso il Consiglio di Stato, chiamato a esprimersi nuovamente, si trova davanti a un nuovo scenario che comprende le leggi che nel frattempo sono state licenziate dal Parlamento e dal Governo – ha commentato il Presidente Marsilio -. Ringrazio lo studio Brancadoro e Cerulli Irelli, che insieme all’avvocatura regionale diretta da Stefania Valeri, ha preparato il ricorso sapendo evidenziare il danno che questa prima sentenza avrebbe causato a un intero comparto non solo in Abruzzo me sull’intero territorio nazionale”.

Sulla sentenza il presidente del Consiglio regionale, Lorenzo Sospiri dichiara: “Dal primo momento questa Regione ha affiancato gli imprenditori del settore della balneazione nella battaglia contro l’assurda scelta di annullare proroghe e rinnovi delle concessioni balneari. Oggi la Corte di Cassazione accoglie il nostro ricorso, presentato insieme al Sib, Sindacato Italiano Balneatori, per contrastare la decisione del Consiglio di Stato. Una sentenza che da merito del costante lavoro istituzionale e politico a difesa del diritto degli imprenditori abruzzesi e riaccende la speranza di un ‘passo indietro’ del Consiglio di Stato che ora dovrà rivalutare la precedente posizione anche alla luce del mutato assetto normativo nazionale sul tema. Non permetteremo di svendere le nostre imprese, il nostro patrimonio, che sono una unicità nel panorama internazionale”.