TERAMO – “Nessun progetto a rischio”. Così il sindaco di Teramo Gianguido D’Alberto alla luce del report lanciato da Abruzzo Open Polis in relazione alla revisione dei fondi del Pnrr voluta dal governo Meloni (Revisione PNRR, a Teramo 10 progetti a rischio tra cui Teatro Romano e Teatro Comunale). “Per il progetto di riqualificazione del Teatro Romano, la procedura è già chiusa e ha un altro canale di finanziamento, con i fondi Cis, a copertura dell’opera”, afferma il primo cittadino. Però sia il progetto di riqualificazione del Teatro Comunale sia il Castello della Monica fanno parte del pacchetto relativo al Pnrr. “Non corrono comunque alcun rischio perché noi siamo già in una fase avanzata – precisa D’Alberto -. Intanto sono solo ipotesi. Tuttavia per il Teatro Comunale si sta procedendo  con l’appalto integrato e c’è stato già l’affidamento alla ditta per il progetto definitivo-esecutivo e i lavori (Cingoli srl). I fondi non si perdono. Più che altro è un problema tecnico del Governo che deve procedere allo spostamento dei finanziamenti”. Per il Sindaco di Teramo, in pratica, i rischi sulla paventata revisione del Piano da parte del Governo sono ipotesi su cui c’è una battaglia dell’Anci per non spostare il finanziamento del PNRR e penalizzare i Comuni che hanno già avanzato i progetti nei tempi prestabiliti, “se è proprio inevitabile che si garantiscano le altre coperture finanziarie alternative”.

Fuori dal discorso anche la scuola San Giorgio, i cui interventi sono garantiti dal finanziamento con l’Ordinanza 31 della Ricostruzione.

Certo per D’Alberto, che sarà fino a giovedì 26 ottobre a Genova per l’assemblea nazionale dell’Anci, la questione delle risorse del Pnrr è sentita. “I Comuni hanno rispettato tutte le tempistiche. Come ho ripetuto nella recente assemblea regionale Anci alla presenza del Presidente nazionale Decaro, le amministrazioni comunali hanno lavorato bene e devono essere rispettate”. Al netto dei progetti che attualmente per D’Alberto non sarebbero a rischio rimane però il tema: “E’ sbagliata a monte questa revisione che cade sulle amministrazioni. Giù le mani dal Pnrr dei Comuni”.