TERAMO – Nel calcio c’è poco da improvvisare; se si affrontano una squadra vera, ancor di più di livello molto alto, ed un’altra di livello inferiore se è al 100%, di moltissimo inferiore se deve snaturarsi anche tatticamente, non può che andare come è andata, con una goleada come è stato. Teramo-Cesena è finita 0-4, con due goals per tempo, ma nonostante la buona volontà ed anche più dei biancorossi scesi in campo, il passivo poteva addirittura essere più pesante.

Diciamo che il confronto è durato una ventina di minuti, poi, alla prima palla goal ospite di Bortolussi al 27°, per una quindicina di minuti è stato un monologo dell’undici di Viali: l’unica eccezione al 35° ed ancora sullo 0-0, con una rete annullata a Bernardotto (sarebbe stata la prima – ndr -) su un bel colpo di testa dal traversone di Rillo da sinistra. Il Teramo subisce lo svantaggio da un’azione d’angolo a proprio favore due minuti dopo, con una ripartenza in superiorità numerica per la conclusione vincente di Brambilla, presentatosi solissimo dinanzi a Tozzo (indeciso anche stasera in più di un’occasione e beccato anche da qualche tifoso in tribuna – ndr -). Due minuti e raddoppia l’ex Ilari, che non esulta. La palla è di quelle sporche, in area, con Bouah che non riesce ad allontanarla ed allora l’ex biancorosso calcia un destro che buca Tozzo sul suo palo. E’ l’uno-due micidiale e decisivo già nel primo tempo, con Caturano che, prima del riposo, ha anche la palla dello 0-3, ma stavolta Tozzo respinge.

Nella ripresa Guidi butta nella mischia Ndrecka e l’esordiente Lombardo, ma non esistono davvero le condizioni perché la gara dei biancorossi possa riprendere quota, anzi il Cesena, quasi non volendo, colpisce ancora con un un gol di Bortolussi al 25°, con un tiro dal limite su una punizione toccatagli da un certo Missiroli (inizialmente in panchina per Ilari…), con Tozzo che vede passare la palla sotto la sua pancia e al 90° con Caturano, dagli sviluppi di un calcio d’angolo. Nel mezzo altre occasioni per il Cesena ed un paio per il Teramo, tra cui un legno esterno colpito da Malotti ad una manciata di minuti dalla fine.

Cosa salvare della partita? L’incredibile affetto della Cuva verso questi ragazzi e l’applauso del Bonolis all’uscita dal campo di Carlo Ilari, uno dei tantissimi errori di questa società.