“L’unica guerra giusta è quella che non combattiamo” è il messaggio di pace lanciato dal popolo di “The Economy of Francesco” riunito da ieri ad Assisi. Nessun Tg ne parla. Nessun giornale lo scrive. Ma da ieri e per 3 giorni centinaia di migliaia di persone di 120 Paesi stanno seguendo in streaming da ogni parte del mondo i lavori di mille economisti, imprenditori e studiosi al lavoro nella cittadina umbra per la terza edizione dell’evento voluto da papa Francesco, la prima totalmente in presenza dopo due anni di pandemia. Non c’è dubbio che dopo la pandemia, l’attuale guerra in Ucraina e la crisi energetica nel mondo, c’è un urgente bisogno di rinnovamento dell’attuale economia mondiale, di una revisione del nostro sistema governato dal capitalismo, o dalla concorrenza, e dalle prestazioni. Due controvalori che rischiano di dare una visione ridotta della persona che non rispondono alla natura umana e alle sue reali aspirazioni. Così, invitando a progettare insieme un’economia attenta alle persone e all’ambiente, uscendo dal binomio produrre/consumare”, e facendo perno sull’idea di un’economia più giusta e più fraterna, “The Economy of Francesco” è il primo incontro-laboratorio mondiale che si rivolge a giovani studiosi di master e dottorato in economia provenienti da oltre 120 paesi di 5 continenti, che punta sui tempi lunghi senza scoraggiarsi, facendo scaturire iniziative concrete, segno tangibile dell’anima che si vuole rinnovare. Un processo voluto con forza da Papa Francesco che ha proposto un ‘patto’ in cui chiama le giovani menti ad essere motori propulsivi di un cammino di conversione del mondo economico e dare un’anima all’economia di domani, con anche lo scopo di aprire un dialogo con l’economia reale, il mondo imprenditoriale, le istituzioni bancarie, i colossi energetici e il centro della finanza.

“È necessario – così si rivolgeva Papa Francesco con una lettera nel 2019 ai giovani professionisti e imprenditori, leader e premi Nobel di tutto il mondo – studiare e praticare un’economia diversa. Oggi c’è grande emozione e grande è la convinzione radicata che sia possibile costruire una nuova economia più equa e solidale che metta al centro l’uomo e l’ambiente. Un’economia diversa, che fa vivere e non uccide, che include e non esclude, che umanizza e non disumanizza, che ha cura del creato e non lo depreda. Una economia senza conflitti e senza carestie. 1000 studiosi che dicono “Non siamo ad Assisi per caso, siamo qui per scelta. Tutto il mondo è qui”. Dibattito acceso sulla lotta alle guerre e alla produzione di armi. “Riuscite a sentire? È il grido della nostra umanità”. Guerre e attacchi terroristici, persecuzioni razziali e religiose, conflitti violenti. Situazioni che sono diventate così comuni da costituire una terza guerra mondiale combattuta in modo frammentato. Le persone però vogliono la pace, vogliono vedere riconosciuti i propri diritti umani e la dignità. Per questo dobbiamo promuovere la cooperazione è il quadro drammatico della situazione attuale. Ma i giovani di papa Francesco sono decisi a cambiare il mondo perché non possono e non vogliono permettere che vengano sottratte risorse alla scuola, alla sanità, al nostro futuro e al nostro presente soltanto per costruire armi e alimentare le guerre necessarie a venderle. Vorremmo dire ai nostri figli che il mondo in guerra è finito per sempre.

Un lavoro di mediazione che andrebbe fatto anche in Europa dove il razzismo e l’intolleranza sono aumentati e si sono accumulate scelte strategiche che hanno portato ad una guerra devastante, alimentata dalla volontà di potenza, la decisione criminale del governo russo di attaccare un paese sovrano ma anche dalle normi quantità di miliardi di dollari di armi che inondano questo Paese, e sfidare le economie di guerra, le istituzioni, il sistema bancario e le aziende che finanziano le armi sarà uno dei cambiamento più grandi da realizzare insieme alla transizione ecologica. Per seguire l’appuntamento di Assisi, anche in diretta vai al sito The Economy of Francesco. La tre giorni si conclude, sabato 24 settembre, con l’incontro dei partecipanti con il Papa al teatro Lyrick dove verrà siglato il “Patto con i giovani”. L’incontro con il Papa sarà in diretta su Rai Uno, ma anche in streaming (come i dibattiti di oggi e domani) sul canale YouTube di EoF e su VaticanNews in sette lingue.