ROSETO DEGLI ABRUZZI – Il consultorio familiare verrà trasferito dal primo settembre a Notaresco per consentire i lavori di messa a norma della struttura: per il partito di Giorgia Meloni il trasferimento poteva essere evitato. “È incredibile come questa amministrazione sia concentrata a gestire solamente passerelle e selfie e si perda, nel contempo, in un bicchiere d’acqua quando si tratta di tutelare i propri cittadini e le fasce più deboli”, dichiara il capogruppo in consiglio comunale di Fratelli d’Italia Francesco Di Giuseppe.

“Ancora una volta prendiamo atto dell’ immobilismo da parte dell’amministrazione Nugnes di fronte ad un problema annunciato da tempo da parte della ASL. È noto infatti che la messa a norma della sede – incalza il capogruppo FdI – avrebbe comportato lo spostamento del consultorio familiare, eppure per Nugnes & co non sono bastati gli ultimi mesi per trovare un locale alternativo da adibire temporaneamente allo scopo ,vista la loro scelta di non assegnare la casa rosa a questo utilizzo provvisorio. Per smontare il puerile ‘scarica barile’ dell’amministrazione sulla ASL, basta spostare lo sguardo un poco più a nord e vedere quanto accaduto a Nereto: anche lì sono iniziati i lavori di sistemazione del consultorio ma l’amministrazione guidata dal sindaco Daniele Laurenzi ha prontamente trovato degli spazi da adibire allo scopo, salvaguardando la comunità da scomodi spostamenti e notevoli disservizi”. 

“Siamo molto preoccupati per i risvolti di questa situazione – continua Di Giuseppe – poiché di fatto verrà a mancare, a tutta l’utenza femminile di questo territorio, la possibilità di effettuare in maniera comoda, nel territorio della seconda città della provincia, lo screening (pap- test e HPV- test) per la prevenzione del tumore del collo dell’utero, i corsi di accompagnamento alla nascita e promozione dell’allattamento al seno, il supporto psicologico all’utenza con fragilità, il sostegno alle famiglie ed agli adolescenti e altro ancora, con il concreto rischio di disservizi a causa della lontananza, che porteranno ad un aumento delle attese per le prestazioni afferenti alla prevenzione sanitaria e alla salute della donna”.

“Ancora una volta l’amministrazione Nugnes fallisce di fronte alla normale amministrazione. Consigliamo vivamente a questa maggioranza di prendere esempio dalle realtà limitrofe, per giunta più piccole e con meno risorse, che però attenzionano i problemi e trovano soluzioni,  uomini e donne che guidano le proprie comunità stando dentro i propri uffici e non nei locali a fare baldoria”, conclude Di Giuseppe.