Eravamo giovanissimi, saltati a piedi pari nell’età della pubertà, e in TV davano le prime serie televisive importate dalle cineteche di Hollywood. Tra queste le solite storie Western dove si contrastavano visi pallidi e musi rossi. Lotte senza quartiere, ma anche momenti struggenti: che appagavano lo spirito battagliero insito in ognuno di noi, alternando momenti di vera commozione. Uno di questi momenti era il giuramento di sangue, una lama che traccia un segno di sangue sul palmo della mano, la stretta della stessa a segnare un giuramento eterno. Così due amici per la pelle, che condividono tutto, almeno tutto quello che hanno, dalle poche sigarette ai tanti sogni, copiano quello che hanno visto fare in TV, si incidono i palmi delle mani, se le stringono in un gesto ieratico, si ripetono i propositi di un rito sacrosanto: divideremo tutto nella vita, non ci separeremo mai!

Poi la vita, padrona sovrana, divide gli amici, ognuno va per la propria strada. Ognuno forma una famiglia, ognuno è preso dai propri problemi, privati, non condivisibili, dentro la propria sfera individuale. Ci si rincontra alle feste di matrimonio, ai battesimi dei figli, cresime e comunioni; segue  qualche invito a cena, a casa o al ristorante, ci si sente per gli auguri di Natale al cellulare, o gli auguri di compleanno quando ce lo ricordiamo. Poi più niente, silenzio assoluto per anni. Anche se il pensiero per l’amico del cuore, il fratello di sangue, è sempre lì, presente, inalienabile: un affetto scontato insomma, che non hai bisogno di rinverdire.

Poi un giorno vieni a sapere che l’amico se n’è andato. Il fratello di sangue ha raggiunto le celesti praterie ed ora cavalca, spirito libero, per sempre. E rimani impietrito, non t’aspettavi una notizia così, ti viene il rimpianto di una amicizia così grande, il rimorso per non averla frequentata di più, per non aver condiviso gli ultimi istanti. Resta però il ricordo dei momenti condivisi nel periodo della giovane età, incisi nella memoria del tempo. E un saluto postumo, che viene dal cuore, gridato in assoluto silenzio: addio caro amico, fratello, compagno leale e sincero degli anni felici: che tu possa riposare in pace per sempre!

di Pasquale Felix