TERAMO – “Sono orgoglioso che da Teramo il messaggio si amplifichi del mondo” aveva debuttato il sindaco Gianguido D’Alberto nel presentare la manifestazione Black Lives Matter (il sit-in di protesta per l’uccisione dell’afro-americano George Floyd da parte della polizia statunitense) che si è tenuta sabato scorso alla sua presenza, inginocchiato come gli altri.
Ma non ha fatto i conti che l’evento si è amplificato anche sui social, scatenando una ridda di polemiche di natura politica e sociale, a volte sottolineate con garbo, altre meno, molto meno.
L’inginocchiata che divide il mondo ha diviso anche Teramo, coinvolgendo personalità politiche e del mondo istituzionale, nonché semplici webnauti e cittadini.
Alle frasi dai toni minacciosi che si sono manifestate su Facebook (“patetici dall’inginocchiata facile”; “dopo avervi inginocchiato, adesso strisciate come vermi”; “finitela con queste pagliacciate”), si sono alternate altre di diverso tenore pro-D’Alberto (“meraviglioso pensiero”; “orgoglio e fierezza”) che però si sono sviluppate nel profilo del sindaco. In altri contesti la litania si è continuata a sciogliere con i grani dell’odio, dei “buffoni”, “ipocriti” e tanto altro ancora.
Un altro chiede: “Quando si inginocchiato per i crimini commessi dagli extracomunitari?”. Un altro ancora esprime il suo dissenso così: “Mi fanno ridere che si inginocchiano per un delinquente drogato. Lui è un rapinatore e il poliziotto ha sbagliato, non si può morire in quel modo. Perché non fate lo stesso quando muore un tutore della legge, un operaio, un terremotato: smettetela di fare esibizioni”.
Ma la polemica ha assunto un valore politico quando Giovanni Luzii, di Teramo 3.0 e Italia Viva, ha scritto “Siamo in ginocchio appunto … è ora che si renda conto”. Oppure istituzionale con Luciano della Polizia di Stato che, precisando di “non voler far polemica” e aggiungendo come sia “giusto manifestare per un episodio grave, anzi gravissimo come quello che è accaduto in America”, precisa però che “spero che queste manifestazioni si facciano anche quando accadrà e purtroppo accadrà, quando dalla parte delle vittime ci saranno poliziotti, carabinieri e vigili del fuoco”.
di Maurizio Di Biagio