TERAMO – Meglio tardi che mai; in realtà il calcio professionistico abruzzese aspettava da diversi mesi che la Regione, dopo aver pianificato milioni e milioni per i ritiri estivi pluriennali del Napoli Calcio, si muovesse anche per gli unici due clubs professionistici regionali (ma non soltanto – ndr): il Pescara ed il Teramo, appunto.
Ieri, il Presidente del Consiglio Lorenzo Sospiri ha comunicato che ci siamo: due sono i parametri per l’accesso al fondo di 600.000 euro: la dimensione strutturale degli impianti in oggetto e la perdita di fatturato per i mancati incassi dal botteghino, dalle sponsorizzazioni e per le spese sostenute (e da sostenere – ndr) nell’emergenza Covid.
Va detto che il Bando, che verrà emanato la prossima settimana, tiene conto delle “società sportive impegnate in competizioni a squadre di interesse nazionale” e quindi coinvolgerà più clubs anche se “…la spesa verrà parametrata sulla base di due criteri: un primo riguarderà le dimensioni dell’impianto sportivo nel quale le società giocano il loro campionato (il “Gaetano Bonolis” è secondo al solo “Giovanni Cornacchia”) ed un secondo dalla mancata vendita di biglietti e di abbonamenti raffrontando le ultime due stagioni, oltre ai mancati incassi da sponsorizzazioni ed alle spese sostenute per adeguare gli spazi agli obblighi determinati dall’emergenza pandemica.
Sono tanti, sono pochi 600.000,00 euro?
E’ ovvio che non ti rimborsano neanche lontanamente dei danni complessivamente subiti, questo è certo (forse da 100.000,00 a 150.000,00 per la società biancorossa – ndr), ma aprono però una strada che dev’essere percorsa e che potrebbe/dovrebbe vantare qualche area di sosta in più.
La prima? Ripartire dai milioni di euro che confluiranno negli anni nella casse del Napoli Calcio e rimodulare quelle cifre (De Laurentiis potrebbe anche comprendere…), creando dei “tesoretti” residui per il Teramo soprattutto e meno per il Pescara, se resterà in B.