Il progetto culturale educativo “Abruzzo contro il bullismo” ideato e promosso nel 2022 dall’Assessore regionale alle politiche sociali Pietro Quaresimale, “per la qualità della proposta educativa e la metodologia di intervento nelle scuole”, è stato ritenuto meritevole di essere presentato nell’incontro della rete europea contro il bullismo che si svolgerà a febbraio a Milano. Ricordiamo che il progetto “Abruzzo contro il bullismo” è per il momento l’unico progetto educativo che, oltre ai tanti incontri nelle scuole IN TUTTE LE 4 PROVINCE abruzzesi, usa la Realtà Virtuale di oculos professionali, una risorsa didattica innovativi e pluripremiati, pensati e sviluppati per potenziare il coinvolgimento e l’apprendimento degli studenti.
Come hanno dimostrato una varietà di studi europei e globali volti a indagare su questo problema, il bullismo scolastico è diventato un’epidemia nella nostra società. Per affrontare il bullismo e garantire un ambiente di apprendimento sicuro, basato sull’uguaglianza e privo di preoccupazioni, è necessario il contributo orchestrato di tutte le parti interessate coinvolte nell’istruzione scolastica e del consolidamento di una rete europea contro il bullismo e il cyberbullismo. Nel progetto “Abruzzo contro il bullismo”, la presenza attiva di esperti della Polizia Postale, con la consulenza e gli interventi qualificati nelle scuole e di altri esperti tra cui magistrati, avvocati, docenti, psicologi, ha sviluppato approcci pedagogici moderni con mezzi tecnologici ampiamente utilizzati (Internet, social networking, dispositivi mobili) al fine di fornire un supporto nell’affrontare bullismo scolastico.
“Abruzzo contro il bullismo” infatti è nato sulle basi di una considerazione che spesso è ignorata: il bullismo non si manifesta soltanto con umiliazioni fisiche e atti aggressivi immediatamente riconoscibili. Spesso la prepotenza fra studenti assume modalità più subdole e meno visibili agli occhi degli adulti, attraverso l’isolamento sociale, la derisione, l’emarginazione. In più, con l’utilizzo delle tecnologie e l’accesso ai social network, il bullismo ha trovato nuove strade per diffondersi con facilità: molestie via chat e sul cellulare, messaggi violenti o volgari, insulti, cattiverie diffuse in Rete. Oltre il 50% degli 11-17enni è vittima di episodi di bullismo, e a subire comportamenti offensivi o violenti sono soprattutto i più giovani (11-13enni) e le ragazze. Il 19,8 per cento sono vittime “assidue”. Tra gli studenti delle superiori si trovano più vittime nei licei (19,4%), seguono i professionali (18,1%) e i tecnici (16%). Le prepotenze più comuni consistono in offese con brutti soprannomi, parolacce o insulti (12,1%), derisione per l’aspetto fisico e/o il modo di parlare (6,3%), diffamazione (5,1%), esclusione per le proprie opinioni (4,7%), aggressioni con spintoni, botte, calci e pugni (3,8%). I dati emergono dalla recentissima ricerca “Il bullismo in Italia: comportamenti offensivi e violenti tra i giovanissimi”, realizzata dall’Istat a dicembre 2021. Gli episodi di cyberbullismo non sono meno frequenti, e in crescita, e colpiscono soprattutto le ragazze (7,1% contro il 4,6% dei ragazzi), che usano più frequentemente dei coetanei cellulare e Internet.