L’AQUILA – “Non dobbiamo volgere il viso altrove, non possiamo subire la notizia passivamente come l’ennesimo fatto di cronaca e voltare pagina. Morire a dieci anni per una sfida sui social. Fino a qualche anno fa ci sarebbe sembrato impossibile eppure è accaduto, più di una volta”. Così la Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, Maria Concetta Falivene commenta la notizia della morte della bambina di Palermo, dopo una challenge su TikTok. “Dobbiamo prendere coscienza dei rischi concreti e drammatici che l’esposizione al mondo virtuale può sortire sui giovani e si deve agire subito”.
“Abbiamo il dovere – prosegue Falivene – di incrementare l’opera d’informazione e comunicazione alle famiglie e ai minori sui rischi di un uso incontrollato dei social, di come la rete possa trasformarsi in una terribile trappola per i giovani. Nella consapevolezza del pericolo concreto ed attuale, in Abruzzo, con il Progetto Sociale scuola-digitale regionale, vogliamo condurre i nostri ragazzi su una piattaforma controllata in cui si vuole infondere l’amore per la cultura ed instaurare un dialogo quotidiano con loro. Vogliamo farli esprimere attraverso la scrittura, la fotografia, la musica, la realizzazione di cortometraggi; vogliamo insomma raccogliere il loro mondo inespresso e condurli alla cognizione nel riconoscere la differenza tra la realtà ed il virtuale, fare in modo che le tecnologie diventino un mezzo e non un fine. Il mondo digitale può essere un fenomenale acceleratore di connessioni e competenze – conclude la Garante – ma va utilizzato nel giusto modo, con consapevolezza e coscienza. Poi lo Stato deve agire con fermezza e oscurare tutti i siti che non seguono i principi etici volti alla tutela dei minori”. (ACRA)