PESCARA – In Abruzzo, a oggi, il livello di rischio contagio del nuovo Coronavirus 2019 resta minimo. Tuttavia, la Regione ha già attivato i protocolli per far fronte a eventuali situazioni di criticità che dovessero emergere, sulla base di quanto stabilito dalla circolare di ieri pomeriggio del Ministero della Salute. Lo fa sapere l’assessore alla Salute, Nicoletta Verì. Nella sede del Dipartimento regionale Sanità c’è stata già una prima riunione – coordinata dalla dirigente del Servizio Prevenzione e Tutela sanitaria, Stefania Melena – a cui hanno partecipato i Direttori delle malattie infettive e del rischio clinico delle Asl abruzzesi. “In attesa delle decisioni degli esperti dell’Organizzazione mondiale della Sanità – spiega l’assessore – il nostro Ministero ha esplicitato i criteri per definire un caso sospetto: se un paziente che afferisse ai nostri servizi di assistenza avesse un quadro respiratorio severo che non ha un’altra causa nota accertata e presentasse un rapido deterioramento non diversamente esplicabile, è suggerito l’isolamento prudenziale respiratorio e da contatto, e anche la diagnosi molecolare su sangue e campioni respiratori per il nuovo Coronavirus. Per effettuare la conferma del sospetto diagnostico, come laboratorio regionale di riferimento, in prima istanza, è stata individuata l’unità operativa complessa di microbiologia e virologia della Asl di Pescara”. E’ importante, però, che non si diffonda la psicosi e che normali patologie respiratorie, anche di stagione, vengano scambiate dai cittadini come contagio da Coronavirus. “Per questo – conclude l’assessore – è importante rivolgersi sempre al proprio medico di famiglia, che saprà valutare il quadro clinico del paziente. Chiedo di evitare di recarsi direttamente ai pronti soccorso ospedalieri, andando ad affollare presidi che in questo periodo dell’anno sono già particolarmente in sofferenza”. Per fornire linee guida comuni per fronteggiare eventuali casi sospetti, sono stati convocati per domani in assessorato i Direttori sanitari delle ASL ed i responsabili delle malattie infettive.