TERAMO – Oggi, a Teramo, i Carabinieri del Comando Provinciale hanno celebrato la Patrona dell’Arma “Maria Virgo Fidelis” , l’80° Anniversario della Battaglia di Culqualber e la “Giornata dell’orfano”, partecipando alla Santa Messa officiata dal parroco Don Antonio Ginaldi presso la Chiesa di Sant’Antonio. La cerimonia, in considerazione del persistere dell’emergenza pandemica, si è svolta alla presenza esclusiva di una rappresentanza di militari in servizio (del Comando Provinciale, del Gruppo Forestale e del Nucleo Ispettorato del Lavoro) e in congedo (dell’ANC e dell’A.N.For., Associazioni Nazionali Carabinieri e Forestali), nonché dei congiunti dei militari caduti e delle vedove e degli orfani assistiti dall’O.N.A.O.M.A.C. (Opera Nazionale Assistenza Orfani Militari Arma Carabinieri). Al termine della funzione il Comandante Provinciale, Colonnello Emanuele PIPOLA, ha sentitamente ringraziato l’officiante, il Colonnello Gualberto MANCINI, Comandante del Gruppo Forestale di Teramo, e tutte le persone intervenute, prima di commemorare, come di consueto, l’eroica difesa del caposaldo di Culqualber da parte del 1° Battaglione Carabinieri e Zaptiè mobilitato – che il 21 novembre 1941 si sacrificò in una delle ultime cruente battaglie in terra d’Africa – inquadrando storicamente il fatto bellico e dando lettura della motivazione della seconda Medaglia d’Oro al Valor Militare conseguentemente concessa alla Bandiera di Guerra dell’Arma: “Glorioso veterano di cruenti cimenti bellici, destinato a rinforzare un caposaldo di vitale importanza, vi diventava artefice di epica resistenza. Apprestato saldamente a difesa l’impervio settore affidatogli, per tre mesi affrontava con indomito valore la violenta aggressività di preponderanti agguerrite forze, che conteneva e rintuzzava con audaci atti controffensivi, contribuendo decisamente alla vigorosa resistenza dell’intero caposaldo, ed infine, dopo aspre giornate di alterne vicende, a segnare, per l’ultima volta in terra d’Africa, la vittoria delle nostre armi. Delineatasi la crisi, deciso al sacrificio supremo, si saldava graniticamente agli spalti difensivi e li contendeva al soverchiante avversario in sanguinosa, impari lotta corpo a corpo, nella quale Comandante e Carabinieri, fusi in un solo eroico blocco, simbolico delle virtù italiche, immolavano la vita perpetuando le gloriose tradizioni dell’Arma. Culqualber (Africa Orientale), agosto – novembre 1941”. Analoghe cerimonie si sono svolte presso le chiese di San Pietro a Giulianova e di Sant’Eufemia ad Alba Adriatica, a cura dei Comandanti delle locali Compagnie Carabinieri, Tenente Colonnello Vincenzo MARZO e Maggiore Gianluca CECCAGNOLI.