L’Osservatorio per l’edilizia scolastica previsto dalla Legge n.23 del 1996, nasce con il fine di promozione, supporto e indirizzo per gli interventi di edilizia scolastica, e il coordinamento delle attività di studio, nonché di supporto dei soggetti programmatori e attuatori degli interventi previsti dalla legge. L’osservatorio prevede una “cabina di regia” con sede al Miur, cui partecipano rappresentanti del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti, dell’Anci, dell’Upi e delle singole Regioni.
L’assessore regionale Pietro Quaresimale ha avuto l’importantissimo riconoscimento di essere designato all’unanimità dalla Conferenza delle Regioni quale rappresentante delle Regioni italiane in seno all’Osservatorio Nazionale dell’edilizia scolastica.
Il ruolo di cui è stato insignito rende l’assessore abruzzese rappresentante delle regioni italiane sia nell’ambito della sicurezza che dell’ edilizia scolastica. Un ruolo strategico di vitale importanza perché sarà Pietro Quaresimale ad occuparsi di individuare dei criteri di assegnazione delle risorse provenienti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
“Sono onorato di essere stato scelto – dice l’assessore – l’edilizia scolastica è un ambito di intervento di vitale importanza per l’Abruzzo in ragione soprattutto della sismicità di gran parte del territorio regionale. È evidente che è qui che dovranno convergere molti fondi del PNRR. Le strutture scolastiche sono di proprietà dei Comuni, per le scuole di primo grado, e delle Province per le scuole di secondo grado. Enti che spesso si trovano a non avere, nei loro uffici tecnici, personale a sufficienza o comunque non specificamente formato in edilizia scolastica che, come sappiamo, è cosa ben diversa dalla progettazione di altre strutture: si tratta di spazi di apprendimento che devono rispondere alle esigenze reali delle scuole e non di aule – scatole che devono solo contenere alunni.” Il riconoscimento per l’assessore abruzzese – che è stato anche Sindaco e conosce alla perfezione l’argomento – è ancor più importante “perché progettare una scuola senza consultare la scuola è come progettare una casa senza chiedersi a chi servirà e a quali esigenza della famiglia dovrà rispondere”.