TERAMO – Quattro ordinanze cautelari di sospensione dal pubblico ufficio per la durata di 10 mesi, per i 4 pubblici ufficiali dei comuni di Pineto, Notaresco, Roseto degli Abruzzi e Castellalto. E’ quanto eseguito dalla Squadra mobile su disposizione del Gip del Tribunale, che fa seguito alla vicenda delle cittadinanze italiane “jure sanguinis” riconosciute dai Comuni a favore di cittadini brasiliani che vantavano, nel loro albero genealogico, un avo italiano emigrato all’estero. Nei confronti dei 4 dipendenti degli Uffici Anagrafe dei citati Comuni sono emersi gravi indizi di colpevolezza per i reati di falsità ideologica in atto pubblico e per abuso d’ufficio continuato ed in concorso. Le misura interdittive riguardano Dino Di Martino, Stato civile di Notaresco; Elisabetta Coletti, Stato civile di Pineto; Gentilina Casini, Stato civile Roseto; Sabatino Di Donato, Stato civile di Castellalto.
Nell’ambito dell’attività di indagine è emerso che 690 cittadinanze richieste da cittadini brasiliani nei suddetti Comuni nel corso degli anni 2015-2016-2017 e promosse da titolari e da collaboratori di agenzie di disbrigo pratiche dislocate sul territorio provinciale, sono state loro rilasciate senza che ve ne fossero i presupposti.
Sono state inoltre ipotizzate specifiche ipotesi di abuso d’ufficio, in concorso tra gli ufficiali dello Stato civile dei singoli Comuni ed i titolari e/o collaboratori di diverse agenzie di intermediazione e di disbrigo pratiche, in relazione all’accertamento della effettiva residenza in Italia dei brasiliani richiedenti la cittadinanza.
Veniva procurato, pertanto, un ingiusto profitto patrimoniale a favore dei vari intermediari i quali, per l’intermediazione finalizzata al riconoscimento della cittadinanza italiana, ottenevano, quale corrispettivo, dai 3.000 ai 4.000 euro per ogni straniero.