TERAMO – Scegliere la legalità, impegnarsi per il territorio per non cadere vittime del tunnel della droga, che non rende felici nessuno. Perché la vita è stupefacente, non le sostanze. E’ il sostanziale messaggio lanciato da don Antonio Coluccia, questa mattina a Teramo per incontrare gli studenti teramani e confrontarsi con loro sul tema “La Costituzione è un vangelo laico”, nell’ambito degli eventi del XXXII Premio Borsellino. In una gremita Aula magna dell’IIS Di Poppa-Rozzi e con la partecipazione degli studenti del Convitto Delfico e del Liceo Classico Delfico-Montauti, il “parroco di strada”, prete simbolo della lotta alla criminalità nelle periferie di Roma e che da anni vive sotto scorta perché vittima di gravi intimidazioni, ha parlato di cittadinanza attiva, partecipazione sociale e uguaglianza, così come descritto nell’Art. 3 della nostra Costituzione che nell’ultima parte dice che “la Repubblica rimuove gli ostacoli” e l’ostacolo di questi ragazzi sono il degrado, la droga e il pericolo di cadere nella “normalizzazione del fenomeno”. Tanto vero nelle criticità criminali delle grandi città, ma anche a Teramo, “quando si sequestrano chili di cocaina, anche questa città deve farsi qualche domanda. Perché l’omertà non è un’attitudine cristiana, ma un tumore sociale”.
E richiamare gli adulti alle loro responsabilità, alle risposte da dare ai giovani perché devono sperimentare la cultura della bellezza, devono studiare, “perché è la cultura, soprattutto, che riscatta anche dal mondo della malavita organizzata e in territori dove c’è una criticità criminale è importante”.
Ad accogliere Don Coluccia le presidi del Di Poppa-Rozzi Caterina Provvisiero e del Liceo Milli Manuela Divisi, con la Consigliera regionale Marilena Rossi. Hanno portato il loro saluto le autorità cittadine con il Prefetto di Teramo Fabrizio Stelo, il Questore Carmine Soriente e il neo Comandante della Compagnia dei Carabinieri di Teramo, Capitano Alberto Giordano.
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Don Antonio Coluccia incontra gli studenti teramani: “Non siete all’asta, la droga è un grande bluff. Siate portatori sani di vita e legalità”
Grande partecipazione oggi, all’I.I.S Di Poppa-Rozzi di Teramo, per l’incontro “La Costituzione: il nostro vangelo laico” promosso dal Premio Nazionale Paolo Borsellino, giunto alla XXXII edizione, grazie alla consueta disponibilità del mondo della scuola e la caparbietà delle dirigenti scolastiche di Teramo e provincia che accolgono diversi testimoni di legalità.
Protagonista dell’incontro con decine di studenti, don Antonio Coluccia, prete di strada, da anni sotto scorta, quotidianamente impegnato nelle piazze di spaccio tra le periferie di Roma, lì dove bambini e adolescenti vivono sotto scacco dello spaccio e vittime indifese di un business della droga: “Il più grande bluff”, ha detto don Antonio ai ragazzi. E’ a loro, ai più giovani, che don Antonio Coluccia continua a proporre una speranza di salvezza. E’ a loro che si rivolge per offrire l’alternativa alla morte cui la droga conduce: “Dovete essere portatori sani di vita e di legalità. La vostra vita non ha un prezzo. Non siete all’asta, non dovete vendervi per un ventino o un cinquantino di droga o per una canna” ha ripetuto, armato di megafono e pallone, agli studenti teramani rimasti affascinati da un sacerdote che parla dritto al loro cuore, con il linguaggio dei giovani, esaltando la loro voglia di vivere e raccontarsi, raccogliendo l’energia che solo i giovani sanno mettere in campo.
Alle autorità militari, istituzionali e scolastiche presenti, don Antonio Coluccia ha ricordato che, ciascuno, è chiamato a fare la propria parte contro ogni forma di emarginazione “perchè è nel momento in cui ci giriamo dall’altra parte che smettiamo di essere cittadini. E invece dobbiamo esserlo praticando la Costituzione come nostro vangelo laico. Io stesso prima di essere un sacerdote, sono e resto un cittadino di questo Paese”, ha aggiunto.
Don Antonio, prete simbolo della lotta alla droga e testimoniale del Premio Borsellino, ha fondato nel 2011 l’Opera San Giustino realizzando una casa d’accoglienza in un bene confiscato ad un boss della Banda della Magliana alle porte di Roma. Qui, da anni, accoglie giovani che hanno deciso di dire addio a droga e piazze di spaccio. “Ci aiuta la provvidenza, ogni cammino inizia con un piccolo passo. Questo è un grande insegnamento per ciascuno di noi: camminare lungo il sentiero della Legalità significa essere eccezionali nella nostra sana normalità, essere stupefacenti molto più di qualsiasi grammo di droga”. Don Antonio ha richiamato la responsabilità di tutti: “Se, come successo a Teramo, la Polizia arriva a sequestrare oltre 200 kg di cocaina dobbiamo chiederci tutti il perchè. Dobbiamo interrogarci come comunità: a chi era diretta quella droga?”
All’incontro di oggi al “Di Poppa-Rozzi” hanno preso parte, accanto alle dirigenti scolastiche Caterina Provvisiero e Manuela Divisi, la consigliera regionale Marilena Rossi, il prefetto Fabrizio Stelo, il questore Carmine Soriente ed il comandante della Compagnia dei Carabinieri di Teramo, capitano Alberto Giordano. Tra i presenti in sala anche una delegazione dei ragazzi del liceo Delfico.
La cerimonia di premiazione della XXXII edizione del Premio Nazionale Paolo Borsellino si terrà venerdì 25 ottobre, alle 10, presso il ridotto del Teatro comunale de L’Aquila.
NOTA ROTARY
Nella serata di ieri don Antonio Coluccia è stato ospite del Rotary Club Teramo. IL COMUNICATO – Lunedì 21 ottobre 2024, presso il ristorante “Da Gilda” di Teramo, si è tenuta la consueta conviviale del Rotary Club Teramo, la prima per il neopresidente Paolo Brizzi. Nel corso della serata, oltre agli stimati soci e ai graditi ospiti, sono intervenuti il viceprefetto di Teramo Roberta Di Silvestro, il vescovo della Diocesi Teramo-Atri Mons. Lorenzo Leuzzi, il presidente del Consiglio comunale Alberto Melarangelo, la consigliera regionale Marilena Rossi, il presidente della Provincia Camillo D’Angelo, il questore di Teramo Carmine Soriente, il comandante provinciale dei Carabinieri di Teramo Pasquale Saccone, il Comandante provinciale della Guardia di Finanza di Teramo Fabrizio Chirico e il Magnifico rettore dell’Università degli Studi di Teramo Dino Mastrocola.
Il presidente Brizzi, all’inizio della serata, ha dedicato un minuto di silenzio a tutte le vittime delle stragi mafiose e, introducendo l’ospite d’onore del Club, don Antonio Coluccia, ha ricordato i compianti Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e don Pino Puglisi. Don Antonio Coluccia, personalità di spicco noto per il suo grande impegno politico e sociale contro il diffondersi delle droghe (specialmente tra i più giovani) e nella lotta all’egemonia mafiosa, è da tempo obbligato a vivere sotto scorta. Nel corso del suo intervento, moderato dalla giornalista Paola Peluso, ha ripercorso tutte le fasi della sua vita, da semplice operaio di un calzaturificio in provincia di Lecce fino alla chiamata del suo nuovo “capo cantiere, nostro signore Gesù Cristo”. Un importante momento di riflessione è stato riservato all’importanza del dialogo con i giovani, affinché non cadano in mani e strade sbagliate.
Durante la conviviale, si è celebrato anche l’ingresso di quattro nuovi soci del club: Lara De Berardinis – avvocato, funzionario responsabile ufficio medicina convenzionata Dip. Sanità servizio programmazione socio-sanitaria della Regione Abruzzo; Narcisa De Vincentis – già primario del servizio di medicina nucleare dell’Ospedale Civile “Mazzini” di Teramo e Mosè Renzi – direttore sviluppo strategico dell’Interporto d’Abruzzo, proposti rispettivamente dai soci Giovanni Di Giosia, Laura De Berardinis e Domenica Arangiaro. È entrato nel Club anche Raffaele Forlini – titolare di una società di consulenza direzionale alle imprese, proveniente da un Club Rotary del Veneto. A loro è stato riservato un caloroso benvenuto e un sentito ringraziamento.
A fine serata, il Rotary Club di Teramo, nella persona del suo presidente, ha omaggiato l’associazione “Opera Don Giustino”, fondata dallo stesso don Antonio Coluccia, con una significativa donazione a sostegno delle sue opere e iniziative. L’occasione è stata, inoltre, gradita dal Magnifico rettore e socio onorario Dino Mastrocola per salutare e congedarsi in vista dell’imminente conclusione del suo mandato all’Unite.