TERAMO – Abbiamo la nostra redazione a venti metri dal ritrovo di uno dei gruppi ultras del Città di Teramo più numerosi; in qualsiasi pre-gara, da sempre, amichevole o non, li vedevamo radunarsi, abbracciarsi, li ascoltavamo cantare e, anche rubando qualche sguardo per esclusiva forma di rispetto, sapevamo che si organizzavano per recarsi semplicemente a Torricella Sicura per la prima uscita dell’anno così come in ogni altra parte d’Italia per una partita di campionato. Anche di Promozione regionale.

Oggi non è così; sembra un giorno feriale, di quelli nei quali non puoi immagarli protagonisti sugli spalti.

La loro sede è chiusa; lì davanti non c’è nessuno. Manca l’odore di qualche arrosticino ed il gradevole rumore dei tamburi da curva. Quel silenzio è rumorosissimo.

Soltanto chi è teramano dentro, chi questi luoghi della città li ha vissuti essendoci nato e cresciuto, può comprendere cosa rappresenti questa situazione, l’ennesima brutta pagina di un calcio biancorosso mai benedetto da chicchessia.