TERAMO – Innanzitutto va precisato che il nuovo Ospedale che sorgerà, si spera quanto prima, sarà al servizio dell’intera comunità provinciale e non della sola città di Teramo. Giova precisarlo perché la discussione che si sta sviluppando, tra l’altro condita di polemiche, fa trasparire il messaggio che si sta giocando una partita solo tra la Regione Abruzzo ed il Comune di Teramo.
Va precisato, inoltre, che nell’iter amministrativo per la realizzazione di un nuovo ospedale, tra quelli decisivi ed imprescindibili, non c’è un solo atto a carico del Comune su cui insiste l’opera. A quest’ultimo viene richiesto solo di indicare una figura tecnica per la scelta definitiva del sito, comunque ricadente sul suo territorio, e la partecipazione ad un Accordo di Programma, ad ubicazione già scelta, preliminare alla progettazione dell’opera ed alla sua realizzazione. Tra l’altro, per quanto riguarda la Regione, l’organismo deputato ai suddetti atti, è la Giunta.
Che senso ha, allora, la polemica tra la Regione ed il Comune di Teramo, a cui vengono inopinatamente accollate le colpe per i ritardi che si sono via via accumulati per la realizzazione dell’opera? E cosa c’entra il Consigliere Regionale Gatti, che invece è apparso come il vero vincitore della sfida Villa Mosca, nella iniziativa in cui è stata annunciata la scelta di quel sito? Non sarebbe stata più coerente, in quell’incontro a Teramo dell’altro giorno, la presenza dell’unico componente teramano della Giunta Regionale, l’Assessore D’Annuntiis, insieme al Presidente Marsilio e all’Assessore Verì?
E ancora, se il Consiglio Comunale di Teramo si è occupato della vicenda, perché non l’hanno fatto pure tutti gli altri della Provincia di Teramo? Siamo sicuri che la scelta Villa Mosca sia la più indicata? Riuscirà a garantire una realizzazione lineare, senza intoppi e dunque tempestiva? O magari si rischiano tempi più lunghi del necessario, o addirittura un’opera incompiuta? È sicuro che si possa impiantare un cantiere così complesso, quale quello per un grande ospedale, su un’area già occupata da un complesso ospedaliero, che tra l’altro non potrà interrompere la sua attività durante i lavori? È sicuro che si possa tranquillamente abbattere un bosco di pini marittimi secolari?
Infine, dal disegno pubblicato dalla ASL l’altro giorno, la nuova struttura sembrerebbe modulare. Che vuol dire? Che non essendoci fondi a sufficienza si costruisce ciò che è possibile fare con le risorse a disposizione? Che quindi ci sarà una integrazione tra vecchio e nuovo?
Sono principi e dubbi che suscitano non poche perplessità su come la Regione si sta muovendo.
Italia Viva ritiene che la chiarezza, l’agire ordinato e lineare, siano condizioni assolutamente necessarie per un’opera così importante e così necessaria per l’intera comunità teramana.
Luciano Monticelli – Presidente provinciale Italia Viva