PIETRACAMELA – Dopo aver letto le dichiarazioni della Regione Abruzzo e della Provincia di Teramo riportate dalla Stampa locale mi corre l’obbligo di fare alcune precisazioni in merito alla vicenda degli impianti di risalita dei Prati di Tivo.
Innanzitutto nel leggerle ho provato sconcerto di come una questione cosi complicata venga affrontata sugli organi di Stampa da parte delle maggiori istituzioni locali. Una situazione di stallo che si trascina da anni meriterebbe una discussione più seria in sedi istituzionali seduti ad un tavolo di confronto per risolvere i problemi non per acuirli.

1) GLI OBELL’X, in numero di 12, per quei pochi che non lo sapessero, rappresentano il sistema di protezione del rischio valanghe acquistate dalla Regione Abruzzo.
La Provincia è solo l’ente attuatore del progetto in attesa di stabilire chi debba essere il proprietario e quindi il gestore definitivo. La loro funzione è quella di proteggere l’intero bacino sciistico dei Prati di Tivo. Sono stati posizionati, in passato, sulle pendici del Corno Piccolo e hanno bisogno di manutenzione annuale e di gestione ,trattandosi di un sistema complesso. C’è bisogno di un piano organico per il funzionamento che si chiama PIDAV redatto nella sua interezza dal Comune di Pietracamela nel novembre 2023 usufruendo di un finanziamento della Regione. Naturalmente il piano ne prevede 12 . Oggi ne sono disponibili solo 9.Ne mancano 3 che sono stati distrutti dalla valanga del 2017.
In una riunione del Gennaio 2024 presso gli uffici della Regione a Pescara , si parlò di un eventuale affidamento in maniera definitiva di questi sistemi anti valanghe, al Comune di Pietracamela. L’attuale amministrazione si è sempre resa disponibile a diventare essa stessa proprietaria degli OBELL’X, ma bisogna risolvere 2 problemi.
Il Primo è che la Regione garantisca un finanziamento annuale al Comune per la manutenzione e gestione degli stessi. La spesa potrebbe aggirarsi sui 100000 euro annui, ma ovviamente ci vogliono valutazioni più precise .
Il Secondo problema è che la Provincia provveda a completare la manutenzione dei 12 OBELL’X e li ricollochi sulle piattaforme alle pendici del Corno Piccolo.

2) MANCATA APERTURA SEGGIOCABINOVIA STAGIONE INVERNALE 2023/2024

Si è letto che la mancata apertura della Seggiocabinovia MADONNINA per la stagione invernale scorsa , sia dipesa dall’assenza degli OBELL’X.
Il custode affidatario degli impianti di risalita per conto del Tribunale di Teramo, con sentenza del 23 Marzo 2023, è il Sig Marco Finori, che è anche gestore. Costui aveva chiesto agli uffici Regionali l’autorizzazione ad aprire per la stagione invernale 23/24 la sola Seggiocabinovia LA MADONNINA, in versione pedonale. La regione aveva espresso parere favorevole a condizione che il gestore seguisse alcune prescrizioni necessarie sul piano della sicurezza. La versione pedonale della Seggiocabinovia in inverno è uguale a quella estiva. Questo impianto , peraltro, è dotato di un sistema di protezione antivalanghe autonomo rispetto agli OBELL’X In particolare c’è una rete paravalanghe e un sistema di disgancio delle valanghe chiamato GASEX, simile agli OBELL’X ma come detto indipendente da questi.
Se Il Sig FINORI avesse chiesto l’apertura degli altri impianti di risalita ( Quadriposto ex Calderotto , la Biposto ex Pilone e il tappetino per principianti) e l’utilizzo delle piste per la pratica dello sci, sarebbe stato utile, ma aggiungo non necessario, il posizionamento degli OBELL’X. Di sicuro si sarebbe aperto un problema. Ma dovendo aprire la sola Seggiocabinovia, la mancata presenza degli OBELL’X non era un problema .
Pertanto ci chiediamo: Perché non ha aperto la Seggiocabinovia? Perché non ha ottemperato alle prescrizioni degli uffici regionali? Sarà forse perchè non c’era convenienza?

In data 24/01/2024 il comune ha inviato una lettera all’ANSFISA e p.c al Servizio infrastrutture della Regione chiedendo se il Sig Finori fosse l’effettivo gestore della Seggiocabinovia ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta.
E’ stata inviata successivamente una lettera al gestore per avere contezza della mancata apertura della Seggiocabinovia , che è rimasta lettera morta.
Questo a testimonianza della fattiva collaborazione tra enti nell’interesse tanto sbandierato del Gran Sasso Teramano e dei Prati di Tivo.

3) PROSPETTIVE FUTURE.
In data 2 Luglio la giudice Dott. ssa Pedullà ha emesso una sentenza in cui , in sostanza, obbliga la Gran Sasso Teramano( proprietaria degli Impianti di risalita dei Prati di Tivo e di Parto Selva) e il Finori, gestore e custode degli stessi per conto del tribunale ad addivenire, finalmente, alla compravendita del ramo d’azienda della Gran Sasso Teramano alla cifra di 1.500.000 euro, stabilendo come termine ultimo valido il 28 Ottobre 2024.
In data 12 Luglio 2024 la riunione dei soci della GST ha dato mandato al liquidatore della Società di iniziare la trattativa secondo quanto stabilito dal giudice. Pertanto sono in corso le trattative e ci si augura che si possa risolvere tutto prima del 28 Ottobre , che per l eventuale stagione invernale , rappresenta una data troppo distante . Infatti anche se tutto si risolvesse al 28 ottobre poi ci sarebbero i tempi tecnici di manutenzione degli impianti, che non sono così immediati.
Naturalmente siamo speranzosi, anche se l’esperienza degli ultimi anni ci ha abituato ad aspettarci di tutto.

Resta comunque la disponibilità della nostra amministrazione a colloquiare con tutti i soggetti, tanto più quelli istituzionali per la risoluzione di una situazione gravosa e cronica.