Il Pef della Soleia srl, ha in se un vulnus giuridico: non può essere chiesta “una mera estensione”. Quando si chiede un prolungamento di 42 anni, con minori costi, nuovi e maggiori guadagni, c’è in essere un nuovo piano. Bisogna parlare di un contratto ex novo. Per una estensione di 42 anni occorre una nuova gara e, in quanto tale, una gara di  evidenza pubblica. Anche perché la Soleia srl, che è subentrata  a Cantagalli, un domani potrebbe cedere in modo lucrativo questa concessione ad altri – molti lo ipotizzano – , non solo stadio, baracca e burattini, ciavatta e ciavattelle. Gli affari sono affari. E infatti già si dice che si stia provando a vendere la squadra ad un imprenditore (serio) romano per 1milione e 500mila euro. Si dice che la trattativa sia in corso, e ci sia stato già un incontro allo Sporting. E quindi con l’obbligo di iscrizione. Tenendosi la concessione dello stadio dove c’è la grana. Per lui. Vero. Non vero. Vox populi vox dei? Lo vedremo a breve.

Ma possiamo stare tranquilli. A Teramo sono poche le persone che sanno meglio del Sindaco – che è un tecnico – che, nel campo delle convenzioni, dei lavori pubblici, dei project financing, la Corte dei Conti impone che le amministrazioni pubbliche favoriscano le potenzialità del partenariato pubblico-privato “Solo quando il pubblico ha dei vantaggi”, come la capacità di attrarre risorse di privati per investimenti di utilità collettiva. Secondo il Procuratore generale  Salvatore Angelo Canale “non si deve mai dimenticare che deve rimanere in posizione dominante l’interesse pubblico”. Secondo il Procuratore generale  – relazione del 3 maggio 2021 – “dirigenti pubblici e amministratori “controllori” debbono essere chiamati a rispondere in prima persona delle inadempienze e dei danni, dovuti al mancato preciso e puntuale controllo dei contratti da parte dei privati”.

A maggior ragione quando l’ammontare delle opere e dei servizi in gioco è elevato e spalmato nel tempo, ipotecando il futuro di chi deve farsene carico. A questo punto, dando per scontato che di questo progetto “stadio Bonolis”, delle scelte conseguenti (o non) di Franco Iachini, del futuro della Teramo calcio, i cittadini non sanno e non gli interessa nulla, mi chiedo se invece ne sono seriamente informati quei dirigenti pubblici e i consiglieri (amministratori controllori) che lo dovranno votare e saranno chiamati a rispondere per la ultra concessione epocale che prevede un prolungamento di 42 anni della concessione dello Stadio Bonolis (che scadrà nel 2038 e per il quale il concessionario Soleia chiede l’estensione al 2080 dopo Cristo).

Non ai consiglieri Di Dalmazio e Ciampana, nè a Core e Lancione, non all’opposizione, insomma non a chi è contro, ma a chi si dice favorevole voglio chiedere:

  • Come leggo dalla stampa – e tutti potrebbero leggere – se i documenti sono stati prodotti lunedì 7 giugno come mai già mercoledì mattina 9 giugno si è svolta la Commissione consiliare congiunta per la valutazione degli stessi, in palese violazione delle tempistiche previste nel vigente Regolamento del Consiglio comunale. Perché questi tempi estremamente compressi che risultano incompatibili con un’analisi seria della vicenda complessa. Non ditemi che c’è chi avrebbe votato un cosa così importante senza studiare attentamente i documenti?
  • Questo si diceva fuori dal consiglio comunale – e ci credo – perché dai documenti inviatimi traggo più di una domanda che espongo qui, visto non credo di trovare adeguate risposte. Eppure la decisione sarà sul destino di un fondamentale bene pubblico per i prossimi 60 anni. A qualche consigliere questo interessa? A qualche cittadino questo interessa? A qualche sostituto procuratore questo interessa?
  • Come leggo dalla stampa, se la Soleia Srl di Iachini chiede – in data 30 dicembre 2020, poi nuovamente in data 26 gennaio 2021 – la revisione del Pef di gestione dello Stadio Bonolis “per i mancati introiti stimabili in circa 500.000 euro”, perché – come dice il consigliere Giovanni Luzi – non chiede al Comune di verificare prima, con la dovuta attenzione, gli asseriti “mancati introiti” e tutta la comprovante documentazione? Per fare “l’affare” i consiglieri devono dunque fidarsi di una apodittica insostenibilità del Pef originario, fidandosi di tesi tautologiche? Che siamo su scherzi a parte? Ma che il consiglio comunale ha l’anello al naso? Ma che – come dice Dodo Di Sabatino – siamo in Papuasia? Non ditemi che qualcuno ha contato proprio sul fatto che i consiglieri non leggono e se leggono non capiscono. Non ditemi che qualcuno ha contato proprio sul fatto che sarà approvato a prescindere dalla documentazione in essere. Perché un politico nazionale del PD lo ha chiesto al Sindaco. Mi rifiuto di credere a quello che vogliono farmi credere. E mi rifiuto di  credere al “vox populi vox dei”.
  • Leggendo le due diverse lettere della Soleia, qualche consigliere ha notato il fatto che tra le due proposte l’estensione aumenta, gli investimenti diminuiscono, 10 posti di lavoro scompaiono, solo delle briciole – 000,00 euro in 60 anni –  sono previsti come “Contributi a favore della collettività” che il concessionario prevede quale elargizione al Comune di Teramo.
  • Come leggo dalla stampa, Soleia Srl prevede un reddito annuale pari a circa 1.233.420,00 euro. A voler leggere non v’è chi non veda come gli investimenti da realizzare si autofinanzino con gli incassi già in essere (pari ad euro 290.808,00), mentre le aree da mettere a reddito ex novo produrranno incassi enormemente maggiori, nei 3.620 mq delle aree immobiliari non ancora utilizzate dal precedente concessionario. Ne discende un evidente squilibrio in favore del Concessionario. Che la Corte dei conti certamente attenzionerebbe.
  • Come leggo dalla stampa poi c’è da segnalare un quesito posto sempre da Giovanni Luzi. Quanto agli investimenti promessi dal Concessionario, il Comune di Teramo ha strumenti contrattuali per assicurarsi che gli investimenti promessi vengano effettivamente realizzati dal Concessionario attuale – se non fatti dal precedente – onde evitare che la collettività resti priva delle utilità che la Convenzione era stata chiamata a garantire alla cittadinanza. O non controlla nessuno, nell’ottica secondo la quale ciò che è di tutti non è di nessuno?
  • Come leggo sui social la rabbia, amarezza delusione, monta in città su tutta la vicenda Teramo/Stadio. Il consiglio comunale nella sua interezza, non ritiene che una valutazione analitica pubblica sia propedeutiche e fondamentali per poter effettuare una comparazione di convenienza, quale è quella alla quale è chiamato il Consiglio per rispondere alla richiesta di prolungamento della concessione?
  • Per tutto quello che leggo, per i pericoli esistenti, per i colloqui avuti con diversi consiglieri, per tutte le questioni non chiarite, chiedo al Sindaco – e non solo a nome mio – di evitare di procedere all’adozione di atti formali che leghino il Comune ad una  concessione che potrebbe procrastinare il proprio termine fra 60 anni, senza che l’interesse pubblico venga compiutamente tutelato e garantito.