Uno sguardo approfondito sulla professione che

celebra la vita, la morte, l’amore

ROMA – Davanti a un pubblico attento e partecipe si è tenuto sabato 20 aprile a Roma, nella Sala Mater Admirabilis del Cimitero Monumentale del Verano, il primo convegno annuale di FederCelebranti, l’associazione di celebranti professionisti del settore delle cerimonie non-tradizionali: civili, laiche, umaniste, simboliche e non solo, finalizzate a celebrare i momenti più significativi della vita (la nascita, il matrimonio, la morte o altro). L’iniziativa è stata un’occasione per ragionare in maniera approfondita sulla professione di celebrante con numerosi portatori di interesse.

Anno dopo anno, – dichiara la Presidente di FederCelebranti, l’abruzzese Liana Moca – si registra un crescente interesse nella scelta di cerimonie civili e simboliche, sia da parte delle coppie italiane che da quelle straniere. Questo fenomeno conferma l’importanza di una figura professionale in grado di conferire onore e bellezza ai riti personalizzati. Inoltre, nel settore funerario, si osserva un aumento della domanda di cerimonie alternative alla tradizione. Questi rapidi cambiamenti sottolineano l’importanza del lavoro dei celebranti professionisti e la necessità di offrire un servizio di alta qualità, attento e rispettoso di ogni sensibilità. Ringrazio i relatori che ci hanno sottoposto i loro punti di vista e che siamo certi arricchiranno il nostro bagaglio di conoscenze”.

La mattinata è stata suddivisa in due momenti, la prima parte è stata dedicata ai matrimoni, la seconda ai funerali.

 Dopo i saluti istituzionali di: Laura Asor Rosa del Comune Roma, in rappresentanza dell’Assessore alla Cultura; Silvia Siddi per i Cimiteri Capitolini; ; Clara Trama, Presidente della Associazione italiana Wedding Planner e firmataria della UNI/PdR 118:2021; Andrew Copson Presidente della International Humanist and Ethical Union; Tommaso Compagnone della FU.NET – Servizi funebri e Franco Benini, Presidente della Federazione Italiana per la Cremazione; la Presidente di FederCelebranti, Liana Moca, ha parlato del percorso fatto, gli obiettivi raggiunti in questi anni, concentrandosi poi sulle sfide per il futuro.

Giuseppe Rossi Presidente della UNI (Ente Italiano Normazione) ha parlato dell’importanza della certificazione per le professioni non-regolamentate quale quella del celebrante.

L’esigenza di comunicare più efficacemente il lavoro del celebrante ha portato a rinnovare il siti web dell’Associazione. Sono stati presentati i siti federcelebranti.com e celebranti.com, realizzati da Egidio Lofrano per Mediapromotion, il primo istituzionale, il secondo, che presenta i celebranti della Federazione, rivolto al grande pubblico per favorire l’incontro tra domanda e offerta.

Si è quindi entrati nel vivo del convegno con la parte dedicata ai matrimoni. Tra gli interventi: Sandra Mazzolini, decana della facoltà di Missiologia e professoressa ordinaria di Ecclesiologia presso la Pontificia Università Urbaniana la quale ha parlato del bisogno di ritualità e dei simboli anche da parte della società civile; Cecilia Tomassini, Professoressa Ordinaria in Demografia nell’Università del Molise ha dedicato il suo intervento all’evoluzione dei comportamenti matrimoniali degli italiani. Lo Stato civile nelle cerimonie e il potenziale ruolo dei celebranti nei matrimoni e unione civili è stato il focus della relazione di Lorella Capezzali, Presidente Regionale dell’Umbria di ANUSCA – Associazione Nazionale Ufficiali di Stato Civile e d’Anagrafe. Francesca Schunck, specializzata nella progettazione di eventi, ha descritto il progetto Matrimonio nel Borgo. Nel suo intervento ha commentato i dati attuali che dimostrano un aumento importante  della domanda di cerimonie con celebrante, in particolare nel settore del Destination Wedding, un fattore di traino per lo sviluppo economico locale e nazionale. In chiusura della prima parte della mattinata, Susanna Marcomeni ha dedicato alla platea alcune poesie d’amore adatte a una cerimonia di nozze. Come ponte verso la discussione sul tema dei funerali Daniele Fabbri  ha proposto uno stand up comedy con lo spirito di sfidare il tabù della morte. Quindi esperti relatori hanno riflettuto sui luoghi materiali e immateriali della morte.

Richard Brown, membro del direttivo della Federazione, autore del libro Funerali senza Dio, e tra i primi formatori di celebranti in Italia, ha parlato della ritualistica non-religiosa nella società contemporanea, e come i celebranti possono rispondere alla domanda crescente di cerimonie personalizzate e non tradizionali. L’architetto Paolo Bettini ha incentrato il suo intervento su come nuove Case funerarie e Sale del commiato, possano incoraggiare la scelta di un funerale laico e rendere più sereno il commiato. Il filosofo e tanatologo Davide Sisto ha parlato del ritorno della morte nello spazio pubblico: dai social network ai Death Café. L’iniziativa è stata moderata dalla giornalista Evelina Frisa.