PESCARA – “Lunedì depositerò la mia legge, che credo diventerà norma condivisa da tutta la maggioranza che governa la Regione Abruzzo, di riforma del ciclo idrico integrato perché credo che non sia più sostenibile che una regione di 1milione 200mila abitanti abbia sei diversi enti gestori. È vero che l’acqua è un bene pubblico e che tale deve rimanere nella gestione, ma è anche vero che è ormai necessaria una gestione manageriale, come quella che Aca è riuscita a dimostrare e a mettere in campo negli ultimi anni sotto la guida del Direttore Giovanna Brandelli”. Lo ha detto il Presidente del Consiglio della Regione Abruzzo Lorenzo Sospiri intervenuto oggi all’evento promosso da Aca in occasione della Giornata Mondiale dell’Acqua.

Ringrazio il Consiglio d’Amministrazione di Aca diretto dall’ingegner Brandelli per tutto quello che ha fatto in questi anni, e che ha ereditato in quota parte quanto fatto in precedenza, attraversando momenti non semplici tra cui una recente crisi idrica non dovuta alla dispersione ma all’assenza di pioggia ricorrente per ricaricare le sorgenti – ha detto il Presidente Sospiri -. Oggi Aca è una società in ordine, che può fare di più, ma che molto ha fatto, un esempio per tutta la regione. Lunedì mattina, dopo aver atteso anche troppo a lungo, depositerò una mia legge, che credo diventerà legge condivisa dalla maggioranza di governo, di riforma del ciclo idrico integrato dell’acqua perché credo non sia più sostenibile che una regione da 1milione 200 mila abitanti abbia 6 enti gestori della risorsa idrica. L’acqua deve sicuramente conservare una gestione pubblica, ma di tipo manageriale. Pensiamo che nel solo territorio di cui si occupa Aca, di poco superiore alla provincia di Pescara, insiste un bacino di 4mila 500 chilometri di rete solo per l’acqua, senza togliere la parte dei reflui fognari, e per ristrutturare complessivamente l’intera rete occorrerebbero 2miliardi 300milioni di euro, praticamente è lo stesso stanziamento che lo Stato ci assegna per il fondo regionale sanitario, cioè la gestione di tutta la sanità abruzzese, compresi ospedali, stipendi, attrezzature, ovvero la principale voce di spesa del bilancio regionale cuba tanto quanto il rifacimento delle reti della sola Aca. Quindi se non ci diamo nuovi modelli di gestione, che facciano comunque salva la proprietà pubblica dell’acqua, è difficile vincere la sfida visto che sicuramente non abbiamo la possibilità di acquisire tale risorsa finanziaria. E allora è giusto andare, nel tempo necessario e secondo i modi che saranno opportuni, verso un’unione degli enti gestori per fare massa critica, per un miglior utilizzo delle risorse umane e in termini di attrezzature, e per efficientare nel miglior modo quello che non si può rifare daccapo ma con le nuove tecnologie si può intervenire, ad esempio, per impedire le dispersioni. Ricordo che l’acqua non ha solo l’uso di rendere la vita vissuta, ma ha anche uso industriale e agricolo di cui dobbiamo farci carico se vogliamo restare regione a elevata qualità agricola e a spiccata vocazione industriale e in tal senso noi abbiamo fatto un atto di grande modernità, replicando il modello delle regioni del nord Italia, avviando il riuso delle acque depurate. Ci sono dunque tanti progetti in campo di cui dobbiamo iniziare a parlare, cominciando da una nuova legge di gestione” –  Il Presidente del Consiglio Regione Abruzzo, Lorenzo Sospiri –