TERAMO – “Attualmente il tasso di positività è intorno al 4%, quindi ridotto di circa un punto e questo è un dato confortante”. Così il coordinatore dell’UCAT della Asl di Teramo, Giandomenico Pinto, nell’illustrare il report settimanale sull’andamento Covid nella nostra provincia. “Dati confortanti rispetto alle settimane precedenti – ha dichiarato – Possiamo lavorare con maggiore tranquillità, ma ci troviamo di fronte a una situazione molto variabile, quindi dobbiamo attendere con cautela i prossimi dati per poter dire di trovarci di fronte a una discesa della situazione pandemica”.  Cautamente ottimista anche sull’andamento della variante inglese, “che ha sostituito il Covid classico – ha aggiunto Pinto – ma il fatto che nel nostro territorio non ci stata la sofferenza registrata altrove, ci dice che il nostro intervento di tracciabilità e isolamento dei contagi, ci consente di governare la situazione”.

Efficacia degli interventi dimostrata anche dall’uscita dalla zona rossa di Roseto, Pineto e Silvi, secondo il coordinatore Ucat e, relativamente invece ai comuni per i quali sono appena entrate in vigore maggiori restrizioni, soprattutto in Val Vibrata, “va considerato che sono variati gli indicatori ministeriali, quindi comuni piccoli, anche con pochi casi rischiano di entrare in zona rossa”. Non sarebbe preoccupante, infine, il focolaio esploso all’interno del Cas di Campli, trattandosi “di una situazione già isolata di per sé che, dunque, non crea troppi problemi”.

Dall’ufficio stampa ASL Teramo: “Il numero di tamponi è leggermente ridotto perché la domanda delle fasce più giovani è scesa, per effetto della chiusura delle scuole. E’ sceso anche il tasso di positività: dal 5,99% della settimana 8-14 marzo al 4,33% di quella 15-21 marzo (320 positivi su 7.388 tamponi). I casi di sospetta variante inglese sui positivi accertati è del 93,58%”.

 

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