Mai come quest’anno, in un Paese addolorato e assediato dall’emergenza sanitaria, è stato fondamentale ritrovarsi, seppure a distanza, per ribadire e tenere fermi i valori della legalità e della solidarietà. E’ forte il timore che la solitudine e l’impossibilità di aggregarsi rendano più vulnerabili persone già esposte al rischio di condizionamento e intimidazione da parte della criminalità organizzata. E’ alto in Abruzzo il rischio che le mafie approfittino della crisi profonda della nostra società per radicarsi e recuperare un consenso diffuso. Per questo
Ci rassicura apprendere che le scuole abruzzesi in occasione della “Giornata nazionale della Memoria e dell’Impegno” sono state particolarmente sensibili e attente alla tematica, rispondendo in maniera molto positiva all’invito del M.I.U.R. di portare all’attenzione dei giovani la voce di testimoni credibili che dessero agli studenti reali opportunità di crescita e di riflessione.
Solo la piattaforma educativa “officinalegalità” del Premio Borsellino nei giorni 19 e 20 marzo ha riscontrato più di 14mila accessi (14.268) di studenti di 32 scuole abruzzesi che hanno visionato le video testimonianza del funzionario dell’Onu Roberto Ricci e del procuratore nazionale antimafia Federico Cafiero De Raho.
Estirpare le mafie è possibile e necessario. Come ha ricordato il Presidente Mattarella l’azione di contrasto comincia proprio nelle scuole dal rifiuto della compromissione, della reticenza, dell’opportunismo. Solo quando le organizzazioni criminali verranno estirpate dai nostri territori – aggiunge il capo dello Stato – potremo dire di aver onorato davvero la memoria di tutte le vittime di mafia.
Andrea Romano