ROMA – L’Italia e’ seconda in Europa per il prelievo di acqua potabile per abitante. Lo rileva l’Istat, in occasione della Giornata mondiale dell’acqua, con un focus tematico. A livello regionale, rispetto al servizio idrico, si conferma l’insoddisfazione delle famiglie della Calabria (30,4% le poco soddisfatte contro 8,5% di molto soddisfatte), della Sardegna (24,0% contro 9,9%), della Sicilia (17,5% contro 16,1%) e dell’Abruzzo (16,5% contro 13,7%). I sardi sono particolarmente attenti al risparmio: il 72%,5% dichiara di impegnarsi a evitare gli sprechi di acqua, percentuale piu’ alta d’Italia che accomuna la Sardegna all’Umbria. Secondo dati Istat, le misure di razionamento dell’acqua per l’uso domestico messe in atto nel 2019 hanno interessato nove citta’ italiane, principalmente in Calabria, Campania, Abruzzo, Sardegna e Sicilia, dove in alcuni centri urbani la loro attuazione si rende ormai necessaria tutti gli anni da oltre un decennio. Rispetto all’anno precedente il numero di comuni interessati dal problema si e’ ridotto (erano 12 nel 2018) e risultano piu’ che dimezzati i giorni in cui si e’ fatto ricorso a sistemi emergenziali.

Misure di razionamento sono state adottate in quattro comuni della Sicilia, tre della Calabria, uno dell’Abruzzo e uno della Campania. Fra le cause, infrastrutture obsolete, problemi di qualita’ per il consumo umano, riduzione della portata dalle fonti di approvvigionamento. A livello nazionale le perdite idriche in distribuzione sono in costante aumento (42,0% nel 2018). Nel 2020 una quota pari all’87,4% delle famiglie e’ molto o abbastanza soddisfatta del servizio idrico. Nel 2020 il 67,4% di persone di 14 anni e piu’ e’ attenta a non sprecare acqua. In dettaglio, con 9,2 miliardi di metri cubi, l’Italia detiene nel 2018 il primato nell’Ue, del volume di acqua dolce complessivamente prelevata per uso potabile da corpi idrici superficiali o sotterranei. Il Paese con 153 metri cubi annui per abitante, si colloca in seconda posizione, mentre la Grecia e’ in cima alla classifica (157 metri cubi). Nel 2020 il 67,4% degli intervistati (italiani di 14 anni e piu’) dichiara di essere attento a non sprecare l’acqua, a conferma della crescente consapevolezza di quanto sia importante la corretta gestione, anche a livello individuale, delle risorse naturali del nostro pianeta. Anche in questo caso ci sono marcate differenze regionali: in Calabria si ha il minimo regionale dell’indicatore (59,1%), nelle regioni Umbria e Sardegna il valore piu’ alto (72,5%) – AGI –