TERAMO – Commissione urbanistica concitata sui lavori per il nuovo Convitto Delfico alla Cona e probabile “caso” politico nella maggioranza, all’interno della quale la consigliera di “Insieme Possiamo”, Valentina Papa, si è astenuta dalla votazione della delibera sul via libera alla edificazione in deroga nell’area dell’Istituto per Geometri Forti, che approderà in consiglio comunale la prossima settimana. La consigliera astenuta ha poi preso atto del fatto che, al contrario, c’è stato il voto favorevole del suo collega Luca Malavolta, pronto e convinto nel dare man forte ai numeri della maggioranza. Quanto accaduto, per molti, è stato letto come un segnale politico rivolto direttamente al sindaco Gianguido D’Alberto, non privo di malpancisimi di taluni. Non sarebbe questione di merito, pare, ma di metodo, come quello di dover votare provvedimenti in modo celere, senza che vengano visionati in tempo utile. Nella fattispecie con un provvedimento che arriverà in consiglio con i lavori già iniziati alla Cona per la collocazione del modulo che ospiterà il Convitto. Le marette varie, tuttavia, coinvolgono anche altre vicende di lavori pubblici, come il progetto della ciclovia urbana che potrebbero portare ad ulteriori segnali non positivi nel prossimo consiglio. Potrebbe anche corrersi il rischio di una maggioranza non più ferrea e ridotta al lumicino. Tornando all’oggetto della commissione. la delibera è un importante passaggio tecnico che permetterà in assise civica la messa a norma della Provincia, con i lavori per la realizzazione del nuovo Convito Delfico negli spazi del Forti che, infatti, proseguono alacremente. Nella fattispecie il Convitto vanterà una struttura di 780 metri quadri in grado di dare spazio a 60 convittori su due ali, 30 maschi e 30 femmine. Nella commissione di ieri la votazione ha registrato l’opposizione della minoranza, ma non tanto sul provvedimento in sé, bensì sull’allocazione dei Musp nell’area della Cona, un luogo decentrato rispetto alla storicità logistica del Convitto e del Liceo Delfico, che restano sotto sequestro dallo scorso ottobre. La minoranza contesta alla maggioranza una certa autoreferenzialità. “Non ci sono gli spazi necessari in loco – ha detto il consigliere della Lega Berardo Rabbuffo e vice preside del Convito -. Stiamo assistendo alla morte del Convitto e ancora ad oggi non è stato chiesto il dissequestro dello stabile di piazza Dante. Tornando al progetto, è del tutto insufficiente per le vere esigenze della scuola, Non è una soluzione. Vorrei ricordare, inoltre, che in consiglio comunale fu votata un’altra area, quella nei pressi della scuola Media D’Alessandro. Il sindaco non ha fatto nulla, ha lanciato solo slogan sul Delfico ma su tante domande sia lui sia il presidente della Provincia Camillo D’Angelo non hanno risposto”. L’assessore all’urbanistica Graziano Ciapanna d’altro canto si dice stupito dalle dichiarazioni dell’opposizione. “Sono state scelte non del Comune ma dell’Ufficio scolastico provinciale e delle dirigenti. Sono state fatte delle riunioni e si è deciso di trovare un luogo adatto per mantenere l’unità degli indirizzi e degli studenti, non frammentando i ragazzi in più luoghi. E’ vero che si era fornita l’indicazione della D’Alessandro ma non era un luogo dove poter inserire l’intera popolazione studentesca del Convitto”.
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