Gara bella e non fortunata? Meglio se bruttina e vinta: è un pò la sintesi di Rieti-Teramo, nel corso della quale l’enorme dislivello tecnico a vantaggio dei biancorossi, ha avuto alla fine il sopravvento, grazie alle reti di Birligea al minuto 74 e di Magnaghi quasi allo scadere, con lo zampino dello stesso atleta rumeno, classe 2000, ex Primavera del Palermo.

La gara in terra laziale l’hanno vinta molto meglio i 300 tifosi biancorossi al seguito, in un giorno feriale ma in un orario domenicale. Non è la prima volta che registriamo tanto affetto; oggi, finalmente, c’è stato il conforto del risultato pieno.

Che c’era e che ci sarà da migliorare, lo sanno tutti. Nel primo tempo, infatti, si è visto il solito, inconcludente Teramo, che giochicchia fino alla trequarti ma che dalle parti di Merelli si fa vedere una sola volta, con una ciabattata di Magnaghi in apertura, il quale avrebbe potuto e dovuto sfondare la porta, anzichè servire un pallone docile docile al portiere laziale. Da segnalare uno spunto isolato di Ilari al 40° che controlla col petto e batte al volo in giravolta, sul fondo. Del Rieti annotata una sola conclusione centrale e lenta di Celli, dall’unico corner del primo tempo nel quale, peraltro, si infortuna anche Aquilanti, che sarà sostituito poco dopo da Fiumara.

Ripresa: Di Mascio inizialmente non cambia nulla ed il Rieti comincia a crederci. Dopo due minuti da un disimpegno biancorosso errato è De Paoli (con Tomei lontano dalla porta) a provare il pallonetto, calibrato male e poi, al quarto, è Kalombo che, su errore di Tentardini in mediana, si presenta a tu per tu con il portiere biancorosso, che lo chiude in angolo.

I tifosi del Teramo non gradiscono e cominciano ad intonare “Il pareggio non serve a… niente“. Sarà un caso ma i biancorossi si scuotono e Magnaghi fa la barba al palo con una conclusione in diagonale dopo nove minuti, cinque minuti prima dell’ingresso in campo di Cappa per Ilari, con arretramento in mediana di Mungo. Ancora sei minuti ed è la volta di Birligea (al termine cambio vincente e decisivo) per Viero, che però non era dispiaciuto affatto… anzi!

La più grande occasione da rete la colleziona però il Rieti: indovinate come? Da calcio d’angolo, con Celli che anticipa tutti e gira al volo a botta quasi sicura. Tomei c’è, anche perché la battuta e’ dritta per dritta.

Dal goal evitato a quello del vantaggio passano 4 minuti: nasce da un’azione sporca, con Bombagi che prova il tiro dai 18 metri trovando sulla traiettoria Birligea. Controllo e botta di destro imparabile: è lo 0-1 che cambia la partita, prima del raddoppio di Magnaghi, in combinazione in area con lo stesso Birligea, bravo a defilarsi prima dell’assist che il centravanti non può fallire (goal analogo a quello di Lentini).

E’ così che il Teramo è tornato al successo: in fondo è quel che conta nel calcio, no?