Lo afferma il Capogruppo M5S Sara Marcozzi, che prosegue: “La posizione del MoVimento 5 Stelle è nota fin dall’inizio del caso: si tratta di una designazione e in quanto tale, come previsto dall’articolo 142 del regolamento interno, doveva passare attraverso il voto da tenersi nel corso di una seduta di Consiglio regionale. Questa non è stata la procedura seguita dalla maggioranza e dal Presidente del Consiglio regionale, utilizzando la procedura prevista per le nomine e non quella per le designazioni, confondendo così due istituti ben distinti. Stiamo parlando, inoltre, di una carica che costerà circa un milione di euro per i prossimi cinque anni, e se dovessero esserci ricorsi per le modalità con cui la designazione è arrivata, sarebbe forte il rischio di causare danni alle casse della Regione”.
“La nostra posizione è stata adesso seguita anche dalla Lega per voce del Capogruppo Quaresimale che, dopo un approfondimento giuridico, ha confermato i dubbi che abbiamo sollevato noi per primi diverse settimane fa. Chi si ostina a portare avanti una designazione dai dubbi profili di legittimità, sembra essere solamente l’asse formato da Fratelli d’Italia e Forza Italia, certificando lo stato di contrasto e divisione in cui questa maggioranza vive da mesi”.
“Rinnoviamo, una volta di più, l’invito al Presidente Sospiri: revocare in autotutela il conferimento dell’incarico e procedere passando per il voto del Consiglio regionale per effettuare la designazione alla Corte dei Conti, seguendo l’iter così come previsto dal Regolamento. Aspettare ancora e nascondere una spaccatura nel centro destra che è, ormai, alla luce del sole, significa esporre l’Abruzzo a rischi economici che non possiamo permetterci“.