TERAMO – Questa mattina nella sala consiliare della Provincia il commissario straordinario Mauro Miccio ha illustrato i risultati sin qui raggiunti dalla Zona Economica Speciale Abruzzese e ha annunciato le novità positive per il territorio teramano, che entra con 13 comuni (con l’attuale organizzazione ci sono dentro solo alcune particelle di 3 comuni, ovvero Roseto degli Abruzzi, Giulianova e Mosciano Sant’Angelo) nella ZES SUD, così come concepita dal ministro Raffaele Fitto.

Per il territorio e le imprese teramani è una grande novità, come è stato sottolineato dal presidente della Provincia, Camillo D’Angelo – che ha ospitato l’iniziativa -, dal presidente di Confindustria Teramo, Lorenzo Dattoli, e dalla presidente della Camera di Commercio del Gran Sasso, Antonella Ballone. In questa circostanza il commissario Miccio ed il presidente Dattoli hanno annunciato il primo investimento in area ZES teramana con un insediamento nell’autoporto di Roseto degli Abruzzi ed un’azienda che fa capo al gruppo del presidente di Confindustria.

Cosa accade dal 1 gennaio 2024 – Le otto Zone economiche speciali, con i loro Commissari e le loro strutture, accompagneranno – va ricordato ad un anno e mezzo dalla loro piena operatività – la trasformazione di questa misura in una nuova forma che investe sia l’aspetto organizzativo sia quello territoriale.
Una unica ZES in tutto il SUD al posto delle attuali otto, via i Piani Particellari delle Regioni (che a suo tempo avevano individuato, delimitandole, le aree destinate agli insediamenti); si superano quindi le strutture Commissariali con una Governance che farà capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e una cabina di regia presieduta dal Ministro per il Sud e il Pnrr.
Per l’Abruzzo, regione in transizione, la ZES unica non comporterà vantaggi fiscali in tutto il territorio come accade invece al resto del Meridione ma si passa dai 37 Comuni attuali a 82 Comuni che sono quelli del Regolamento europeo sugli Aiuti di Stato. Con ingressi significativi, quindi, soprattutto per l’aquilano e il territorio teramano. La semplificazione amministrativa con l’autorizzazione unica sarà valida dappertutto.
Alle strutture territoriali il compito di accompagnare questa transizione fra “vecchia” e “nuova” ZES. Con il DPCM di prossima approvazione si capirà meglio l’orizzonte di questa fase.
La ZES Unica ha esteso il credito di imposta fino al massimo dell’agevolazione possibile in base alla normativa europea: vantaggio, però, che non riguarda tutto l’Abruzzo, essendo regione in transizione.
Oggi i benefici fiscali sono realizzabili solo nelle particelle previste dal Piano approvato dalla Regione Abruzzo e che ricomprende 37 comuni. Con la ZES Unica il beneficio si estende a tutto il territorio di 82 comuni, su un totale di 305. Tutti i Comuni dell’Abruzzo, in ogni caso,  potranno avere i benefici per la semplificazione amministrativa.

Alcuni dati sugli investimenti in Abruzzo in area ZES – Gli investimenti privati effettuati in Abruzzo sono in larga parte di tipo incrementale (per il 90%) in un quadro particellare che per definizione della stessa Regione Abruzzo aveva un ruolo difensivo sull’esistente con poche grandi aree disponibili per nuovi investimenti e spesso nessuna area vicino alle aziende che vogliono espandersi. Da un punto di vista meramente numerico l’assoluta maggioranza degli investitori sono piccole e medie imprese. Da un punto di vista economico/occupazionale però,  l’impatto più importante è dato dagli investimenti delle grandi imprese. Grandi imprese che se già insediate non possono nemmeno accedere al credito di imposta e che in caso di nuovo investimento usufruiscono di una percentuale ben più bassa che nel resto del sud.

I dati, incontrovertibili e ufficiali dell’Agenzia delle Entrate, raccontano che
• nel 2021 – a ZES non ancora attiva – è stato erogato un credito d’imposta di circa 650 mila euro per investimenti complessivi di 2 milioni e 600 mila euro
• nel 2022, nelle stesse aree abruzzesi il credito d’imposta sale a 9 milioni e 129 mila euro che corrisponde a oltre 39 milioni di investimento;
• nei primi 9 mesi del 2023 siamo a 5 milioni 296 mila euro che corrisponde a circa 24 milioni e mezzo di investimenti
(e stiamo parlando di un periodo post Covid e pesantemente condizionato dalla guerra Russo-Ucraina, come condizionerà la guerra che si è riaccesa in Medio Oriente…).

Il dato del credito di imposta coincide con quanto rilevato nell’attività di back office della ZES. Sono state incontrate 300 imprese: 170 hanno presentato progetti da sviluppare all’interno dell’area ZES; una previsione di investimento, nell’arco temporale tra il 2022 ed il 2025, di circa 500 milioni di euro.

Delle 170 che avevano un business plan, 62 hanno già dato avvio agli investimenti, per un totale di 241 milioni di euro con 200 nuove unità già al lavoro.

Una grande opportunità la ZES unica in questo territorio, perché si passa dai 3 comuni (dove c’erano solo particelle limitate, ndr) a 13 comuni con tutto il territorio coinvolto, che potranno beneficiare sia del credito d’imposta che della semplificazione amministrativa. Le imprese di tutti i comuni del teramano potranno comunque beneficiare della semplificazione amministrativa, che riduce a 45 giorni il tempo per le autorizzazioni necessarie a far partire un’impresa”, così il commissario Mauro Miccio a margine dell’incontro.

Questi quindi i 13 comuni in provincia di Teramo che entreranno nella nuova ZES: Ancarano; Castellalto; Castilenti; Colonnella; Controguerra; Corropoli; Giulianova; Mosciano Sant’Angelo; Nereto; Roseto degli Abruzzi; Sant’Egidio alla Vibrata; Sant’Omero; Teramo.