Certamente un misunderstanding. Certo  è solo per questa ragione  che il programma di ammodernamento e riqualificazione denominato “Paride” è in alto mare. Non solo  ottomila e dicasi 8000 punti luce con lampadine a led rispetto a quelle tradizionali per ridurre il consumo energetico (Mi. Ti. Co.) ma in alto mare soprattutto la videosorveglianza in tutto il centro storico, per  sostituire e rafforzare la videosorveglianza stravecchia, e mal funzionante, già in dotazione alla polizia municipale e accentuare le misure di sicurezza. Le intenzioni c’erano tutte ma ad oggi   – come scrive il consigliere comunale e provinciale Luca Corona –  “Purtroppo dobbiamo constatare come manchino del tutto telecamere pubbliche da Piazza Martiri fino a Piazza Garibaldi, situazione che rappresenta una carenza grave da colmare, specie alla luce degli eventi incresciosi che sempre più spesso si verificano in città”. Tale carenza non stupisce se si consideri, come è già ampiamente noto, che Fondazione Etica ha classificato il Comune di Teramo fra i peggiori d’Italia.  Anche loro saranno dei denigratori seriali? In questi giorni al bar MontBlanc in Piazza Garibaldi, non si parla di altro. In via Cavour, rimasta praticamente al buoi, si sono alternati 4 furti in 4 giorni. Inutile dire che si tratta di una banda di albanesi che si riunisce periodicamente nei giardini di piazza Marcozzi.  Tutte le mattine alle ore 7,00 e tutte le sere alle ore 20,00. Tanto nessuno controlla.  Quello che accade  nella realtà, non nel mondo virtuale, è che, quando  la città si spegne delle luci dei negozi, quando c’è meno gente in giro, quando  il buio scende sulla città, mentre si parla tanto di vandalismo e assembramenti, mentre la cronaca porta alla ribalta una serie di episodi di spaccio libero e furti di spiccata importanza contro abitazioni e persino autovetture parcheggiate – di cui sono stato vittima anch’io –  mentre piazza Garibaldi la sera si trasforma  in terra di nessuno, la città di Teramo è senza controllo e senza telecamere che almeno garantirebbero un minimo di sorveglianza. Questa è la sintesi. E i ladri lo sanno e per questo assaltano la città che si è dimostrata incapace di reagire.

Certo non devo essere io a  sottolineare che il problema  della sicurezza urbana è un tema che investe oggi tutte le realtà urbane, compresa la nostra. Non devo essere io a dire che gli episodi di spaccio, violenza e vandalismo mettono in evidenza la necessità di incentivare e potenziare gli interventi volti ad aumentare la sicurezza nel nostro territorio comunale; la sicurezza e la sua percezione sono direttamente connesse alle modalità con cui le istituzioni riescono ad offrire “rassicurazioni” ai cittadini, anche (non solo) attraverso modalità di prevenzione e dissuasione date dalla videosorveglianza. Non devo essere io a ricordare che i cittadini, cioè gli azionisti di maggioranza di tutti gli amministratori, le vogliono. E le vogliono da 10 anni. Il persistere degli atti vandalici e di criminalità portano all’esasperazione i cittadini che si sentirebbero legittimati ad intraprendere iniziative personali, potenzialmente pericolose. Ma c’è qualcuno che si sente responsabile? Quello che i cittadini sanno è che a Teramo operano due bande diverse.  Vengono dalla costa. La mattina guardano, la sera colpiscono. Due i punti di incontro , sempre sul far della sera : piazza san Francesco e piazza  Garibaldi.   Sono partiti con una  raffica di furti in abitazioni a  San Nicolò e Nepezzano  (“Il centro”) asciando amarezza e agitazione, nella frazione alla periferia Est della città, nelle famiglie che si sono ritrovate le loro case messe a soqquadro dai ladri. Sono stati tre i colpi in altrettanti immobili temporaneamente lasciati incustoditi dai proprietari. I ladri, forzando con un cacciavite le finestre dei diversi edifici, sono riusciti a impossessarsi di denaro e oggetti preziosi per un ammontare complessivo stimato dalla polizia, che ha avviato le indagini, in circa diecimila euro.

Poi a seguire sono state, due villette attigue a Colleparco mentre il terzo colpo è stato messo a segno ai danni di un’abitazione in viale Bovio.  Ora 4 furti, uno dietro l’altro in via Cavour In questo caso, come evidentemente negli altri, i ladri hanno agito con estrema rapidità e senza suscitare il minimo sospetto nei vicini. I proprietari dell’immobile assaltato, molto conosciuti,  erano usciti per andare a messa a metà pomeriggio. Si sono assentati, dunque, per non più di un’ora, ma tanto è bastato ai malviventi per compiere il raid. Al rientro i padroni di casa hanno trovato cassetti e ante aperti e le stanze messe in disordine nella ricerca di oggetti preziosi. In tutti e tre i casi, stando agli accertamenti avviati dai poliziotti, non sono stati trovati grosse somme di denaro e preziosi di particolare valore economico. I contanti portati via sono stati 2000 euro in un’abitazione e 1500 in un’altra, più alcuni ori. Per le famiglie vittime dei raid si è trattato comunque di uno choc, anche perché si sono viste sottrarre oggetti che per loro rivestono un valore affettivo. Un vecchio poliziotto  mi dice che le modalità differenti delle incursioni fanno ritenere che a operare siano state due bande. Qualcuno controllerà?