Il  Teramo dà un calcio alla crisi nella settimana più difficile, nella quale l’avvento di Agenore Maurizi era apparso, a tutti, intempestivo.

Succede invece che vinci la gara col Fano (2-1) seppur soffrendo, e poi ti ripeti addirittura a Monza (0-1), facendo un balzo in classifica che era utopistico anche ipotizzare appena sei giorni or sono.

Un nome su tutti?

Nebil Caidi: per il goal al Fano (decisivo) e per il goal ed il salvataggio decisivi, alla fine, sull’ex Jefferson, quest’oggi.

Ma crediamo che una nota di merito vada ascritta, stavolta, anche ad Agenore Maurizi, che ha avuto qualche giorno in più per meditare sugli uomini a sua disposizione, prima di ripetere le stesse scelte di mercoledì e di indovinare tutti i cambi  in corsa, dando il giusto spazio anche a Persia, che è bravo e che era stato già stato messo nel dimenticatoio.

Sarà stato anche un Monza non bello ed in chiara difficoltà, ma andare lassù e vincere sotto gli occhi di Adriano Galliani e di Fabio Capello, sa di soddisfazione multipla, che ti permette di ritrovare serenità e fiducia nei tuoi mezzi.

Ce n’era davvero bisogno: il Teramo aveva l’impellenza di dover centrare un colpaccio esterno pesante, di quelli che può cambiarti radicalmente il corso di una stagione, alla quale si chiedeva (e si continua a chiedere) di centrare una salvezza tranquilla, mettendosi alle spalle sei squadre, alla fine, qualora si decidesse che a retrocedere saranno le ultime due e a disputare i play-out le quattro che le precederebbero nella classifica finale.

Perché prima o poi, dovranno deciderlo.

Per adesso non resta che brindare ai 6 punti in due gare: roba che normalmente non ci è appartenuta nelle ultime tre stagioni.

La bottiglia è nella mani di Nebil: la stapperà lui!