PESCARA – “Il centro destra, con una mossa degna del peggior governo D’Alfonso, calpesta i diritti minimi delle opposizioni e le vere priorità dell’Abruzzo. Con una mail, inviata colpevolmente in ritardo nella serata di ieri, venerdì 20 settembre, è stata comunicata l’integrazione all’ordine del giorno alla prossima seduta della I Commissione Bilancio, per parlare della proposta di referendum per la modifica della legge elettorale nazionale. Questa si terrà martedì in mezzo alle sedute della IV Commissione e della II Commissione e nella stessa mattinata del Consiglio Regionale. Ciò significa creare ad arte un vergognoso contingentamento dei tempi, incapace però di nascondere la volontà di impedire una corretta discussione di un tema che, per la sua complessità, è impossibile da affrontare in meno di mezz’ora”. Lo dichiara il Capogruppo M5S in Consiglio Regionale e membro della I Commissione Bilancio Sara Marcozzi. “È poi inaccettabile per me – continua – vedere come gli esponenti della Lega, promotori di questa iniziativa, non abbiamo mai avuto lo stesso atteggiamento e la medesima fretta per risolvere le vere emergenze della nostra regione. Mai un’integrazione all’ordine del giorno per trovare i soldi per l’apertura di un nuovo reparto in un ospedale, o per la riduzione delle liste d’attesa così da non dover costringere più gli abruzzesi ad aspettare oltre un anno per una visita, o per l’assunzione di nuovi medici. Assistere a una palese violazione degli interessi primari dei cittadini da parte di chi, per tutta la campagna elettorale, ha urlato ai quattro venti Prima gli abruzzesi, svela come questo non fosse altro che un vuoto slogan propagandistico, quotidianamente smentito dai fatti”. “Rimango senza parole di fronte al silenzio-assenso di persone come l’Assessore Mauro Febbo o Lorenzo Sospiri, Presidente del Consiglio Regionale, che dimostrano di essersi fatti commissariare dalla Lega, alla quale vengono concesse forzature che mai si erano viste nemmeno ai tempi del governo di centro sinistra, quello tanto criticato a parole e tanto emulato nei fatti. Niente di diverso mi sarei invece aspettata dal Presidente Marsilio, che senza proferire parola continua a essere il vero assente ingiustificato del Consiglio Regionale. La sua fuga dal confronto e il silenzio in cui si rintana ogni volta che deve essere affrontato un tema complesso, rappresentano il vero ordine del giorno dei suoi primi 180 giorni di mandato nella nostra regione”. “Sono mortificata per quegli abruzzesi che avevano creduto che questo centro destra potesse rappresentare una forma di cambiamento autentica. Niente di più sbagliato e oggi ne abbiamo la prova, con esponenti politici che si attivano improvvisamente davanti alle esigenze del Salvini o della Meloni di turno, per poi tornare immobili di fronte a quelle degli abruzzesi”. “Per noi la questione non finisce certamente qui. Lotteremo – conclude – con tutte le nostre armi per opporci a questa presa di posizione inconcepibile, che costringerà il Consiglio Regionale ad affrontare un quesito referendario peraltro già in odore di bocciatura dalla Corte Costituzionale, come riferito da molti costituzionalisti. L’Abruzzo e i suoi cittadini meritano di meglio”.