TERAMO – Siamo stati sul posto, abbiamo visto e vedrete, abbiamo raccolto testimonianze che ascolterete nelle parole di Fabrizio Pisciarolo ed abbiamo facilmente compreso che la situazione per una trentina di famiglie teramane lì residenti, sfiora il paradossale.

Siamo dinanzi ad una strada privata, in Ctr. Casalena, che non ha un nome, seppur sia al servizio di almeno un centinaio di persone con i rispettivi nuclei familiari che pagano regolarmente le tasse. Facile comprenderne i disagi: impossibile, ad esempio, usufruire di tutti i servizi (è il caso della Fibra) così come bisogna augurare condizioni di salute perenni al portalettere che, nel tempo, ha imparato a memoria i cognomi dei residenti e che per i fornitori di Energia Elettrica saremmo in Via Achille Grandi (che è una strada parallela che costeggia il presidio della ASL, nulla a che vedere con questa “fantasma”) e per quelli del Gas l’indirizzo corretto sarebbe invece un generico Ctr. Casalena che ne individua, invece, la sola zona.

I problemi diventano serissimi se dovesse intervenire in loco un’ambulanza, come è successo, con i residenti che sono costretti ad andarle incontro raggiungendo la vera Via Achille Grandi oppure, se ad intervenire, fossero i Vigili del Fuoco che, chiamati di recente a spegnere un camino andato a fuoco, non individuando immediatamente la location hanno preso atto (fortunatamente) di uno spegnimento naturale dello stesso.

Nel 2011 fu chiesto al Comune, dai residenti, di acquisire la proprietà della strada che invece è restata privata, con l’archiviazione dell’iter istruttorio. Da allora sono trascorsi altri 12 anni, la strada fantasma sembra essere di guerra, più volte bombardata, il numero delle famiglie residenti è cresciuto e le loro giuste esigenze altrettanto: il problema è diventato un grande problema.

Nonostante l’amministrazione comunale sia dinanzi alla composizione di una nuova Giunta, abbiamo chiesto delucidazioni all’ex assessore Valdo Di Bonaventura il quale, nel prendere atto della situazione, ci ha ricordato che, in passato ed in più circostanze, problemi analoghi sono stati risolti e che sarebbe il caso che si tornasse sull’argomento, aggiungendo: “Quella strada un nome dovrà averlo, su questo non ci sono dubbi“. Cosa fare? Riattivare immediatamente l’interlocuzione con l’amministrazione comunale.

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F O T O