ATRI – “Nei giorni scorsi, da alcune testate giornalistiche, abbiamo appreso che ‘il Sindaco Ferretti è toccato nelle sue corde da due vicende molto delicate e a lui tanto care: la Scuola e l’Ospedale San Liberatore’. L’articolo riporta che, per la vicenda della seconda classe del Liceo Sportivo negata, Ferretti ha investito il Ministero della Pubblica Istruzione e interessato il Prefetto di Teramo. A questo punto vogliamo chiedere al Sindaco Ferretti e a tutta la sua amministrazione: come mai la stessa veemenza, lo stesso impegno, la stessa forza non sono stati profusi per difendere il nostro ospedale?”. Il quesito è in una nota congiunta dei direttivi del Partito di Azione e dei movimenti civici Abruzzo Civico Atri e Rinascimento Atriano, in cui si afferma: “Lungi da noi pensare che la lotta portata avanti per la scuola sia sbagliata anzi, lottare per gli interessi formativi dei ragazzi è sempre giusto, ma sarebbe stato altrettanto opportuno lottare per difendere l’operatività del nostro nosocomio”.

“Caro Sindaco tutti quei genitori che stanno combattendo al suo fianco per veder riconosciuto il diritto ad una seconda classe, sono stati messi a conoscenza che stanno andando contro un decreto Ministeriale dove è scritto che per i Licei a indirizzo Sportivo,  è consentita una sola classe prima per ciascuna istituzione scolastica? Se sì, come mai per la scuola è disposto a lottare contro un decreto Ministeriale e per l’ospedale no? Si ricorda cosa disse – continua la nota – con molta enfasi, ai consiglieri di opposizione nel Consiglio Comunale del 12 Gennaio 2021, che la invitavano a chiedere l’inserimento nel piano pandemico nazionale del nostro ospedale? Glielo ricordiamo noi: ‘Non potete investirmi di invitare la Regione Abruzzo a fare un dispositivo che va contro la legge nazionale’. Questa fu la sua risposta e allora ci spieghi, perché questa disparità di atteggiamento? C’è una bozza di riordino del piano Sanitario Regionale da dove si evince l’ulteriore declassamento del nostro Ospedale. Che ne dice di iniziare a combattere per farlo modificare? Visto che tutta la filiera politica regionale è dalla vostra parte, forse non sarebbe il caso di iniziare ad alzare la voce per lottare affinché il nostro nosocomio torni ad essere, quello che è stato per lunghi anni nel passato, un fiore all’occhiello della Sanità della Regione Abruzzo?”.

“Sindaco Ferretti, Le chiediamo di dire basta. Qualche Consigliere Regionale di Maggioranza, nel Novembre 2019 ha perfino auspicato che si sarebbe potuto riaprire anche il punto nascita. Infatti, ecco il risultato: nella bozza del nuovo riassetto Sanitario Regionale la U.O. di Pediatria è stata tolta definitivamente. È inutile ricordarle l’importanza di questo reparto – osservano i gruppi politici – non solo per Atri, vista la mancanza di pediatri di ruolo, ma anche per l’intero territorio. Abbiate la forza, come Amministrazione, di fare scelte coraggiose per tutelare i diritti del San Liberatore e di tutti coloro che vi prestano servizio. Un Sindaco di nostra conoscenza, che ha portato la sua comunità ad essere uno dei comuni più virtuosi d’Italia, un giorno, nel raccontarci la sua esperienza ci disse che per portare avanti i suoi progetti, le sue idee e per difendere la propria comunità, di giorno lottava contro tutte le istituzioni che gli facevano ostruzionismo e di notte cercava soluzioni per aggirare tutti gli ostacoli che gli mettevano davanti. Alla fine ha vinto lui, ha vinto la sua volontà di lottare, di portare avanti le sue idee e i suoi progetti per il bene della sua comunità, ma soprattutto perché credeva in quello che faceva. Un vero Primo Cittadino questo deve fare, per il bene del suo popolo, lottare contro tutto e tutti affinché quello in cui si crede possa essere raggiunto”. 

“Tutto questo, Sindaco Ferretti, non lo sta facendo e sta portando la Città di Atri nella via di non ritorno. Basta che vada a vedere i dati anagrafici della popolazione del Comune dal 2008, data di inizio della Giunta di Centro Destra di Astolfi, per arrivare a quella del suo mandato. Nel 2008 Atri contava una popolazione vicina alle 12.000 unità. Oggi, a distanza di 13 anni di governo di Centro Destra, Atri ha una popolazione di 10.135 abitanti. Se poi si includono le badanti e tutti quei ragazzi che studiano fuori, ma che mantengono ancora la residenza nella nostra Città, saremmo tranquillamente sotto i 10.000 abitanti. Per rispetto di tutti i Cittadini, pensiamo sia arrivato il momento che Lei prenda una decisione saggia per il bene di tutta la Città. Si dimetta”, concludono il partito di Azione, Abruzzo Civico e Rinascimento Atriano.