“Stiamo iniziando a perdere il conto degli esposti fatti in poche settimane di monitoraggio lungo la costa abruzzese per lavori di ogni tipo. Oggi credo sia il nono o il decimo. Sulle spiagge non vediamo controlli di alcun genere ma un continuo lavorio di ruspe e altri mezzi meccanici incompatibile con la tutela della rara biodiversità che vive sulle spiagge. Ci chiediamo se, a parte molte chiacchiere, gli enti vogliano o meno concretamente attuare le direttive comunitarie e le leggi del paese che obbligano alla tutela della biodiversità” è duro il commento di Massimo Pellegrini, naturalista e presidente della Stazione Ornitologica Abruzzese, davanti alle immagini dei lavori in corso sulla meravigliosa spiaggia di Scerne di Pineto (TE), segnalati da diversi attivisti impegnati nei monitoraggi del Fratino.
In parte tali lavori sono connessi alla cosiddetta risagomatura dello sbocco a mare di alcuni fossi. Ammessa e non concessa l’utilità effettiva di tali interventi, il periodo è assolutamente inidoneo per l’impatto che tali attività determinano su piante e animali, anfibi compresi. Inoltre, in caso di indifferibilità e urgenza di interventi di questo genere, che, essendo di manutenzione possono peraltro essere programmati tranquillamente, si devono valutare attentamente gli impatti e attivare ogni precauzione e misure di mitigazione, dal transito attraverso altri passaggi ai sopralluoghi preventivi per escludere la presenza di specie protette.
In realtà, come detto, i lavori osservati in questo ultimo mese si riferiscono a diverse iniziative con scopi diversi.