PESCARA – La riapertura di bar e ristoranti per il servizio al tavolo riguarda solo poco più di 1 locale su 2 che può contare su spazi all’aperto ma la percentuale sale al 100% nel caso degli agriturismi abruzzesi che hanno a disposizione ampie aree. E’ quanto emerge dall’analisi della Coldiretti sugli effetti delle nuove regole per le aperture che scattano il 26 di aprile. “Consentire la ripartenza dei ristoranti a pranzo e cena per chi ha spazio esterno permette però di recuperare – stima la Coldiretti – in media circa il 15% del totale del fatturato dei servizi di ristorazione presenti in regione con i posti all’aperto dei ristoratori che sono, infatti, molti meno rispetto a quelli al coperto. Le maggiori difficoltà si registrano nei centri urbani stretti tra traffico ed asfalto mentre nelle campagne ci si sta organizzando per offrire agli ospiti la possibilità di cenare sotto gli uliveti in mezzo alle vigne che stanno germogliando oppure nell’orto con la possibilità di raccogliersi la verdura direttamente. La possibilità di riaprire le attività di ristorazione sfruttando gli spazi all’aperto salva i 397 agriturismi con ristorazione dei 575 agriturismi abruzzesi che possono contare su ampie aree all’esterno per assicurare il necessario distanziamento a tavola”.

Una misura attesa dopo che le chiusure a singhiozzo dall’inizio della pandemia hanno tagliato i redditi degli operatori con perdite di fatturato stimate dalla Coldiretti in 1,2 miliardi di euro a livello nazionale e, per alcune strutture abruzzesi, con perdite anche del 100%. “Gli agriturismi, peraltro, spesso situati in zone isolate in strutture familiari con un numero contenuto di posti letto e a tavola e con ampi spazi all’aperto, sono forse – sottolinea la Coldiretti – i luoghi più sicuri dove è più facile garantire il rispetto delle misure di sicurezza per difendersi dal contagio fuori dalle mura domestiche”.

“L’agriturismo svolge un ruolo centrale in questo periodo storico – dice Gabriele Maiezza, presidente di Terranostra Abruzzo, l’associazione che riunisce gli agriturismi di Coldiretti – sulle vacanze post Covid inciderà in modo determinante il turismo di prossimità nelle campagne italiane, le uniche che riescono a garantire il rispetto delle distanze sociali ed evitare l’affollamento. Per ora però, ci aspetta un triste 25 aprile che non sarà caratterizzato dalle tradizionali uscite fuori porta: le prenotazioni per il pernottamento sono praticamente inesistenti. Per favorire quindi, nel prossimo periodo estivo, la presenza di vacanzieri stranieri che hanno un’alta capacità di spesa, auspichiamo l’arrivo del passaporto vaccinale Ue in quanto l’Abruzzo è dipendente, come lo sono molte altre regioni italiane, dai turisti provenienti da altri Paesi che incidono su alloggio, alimentazione, divertimenti, shopping e souvenir”.