TERAMO – Se c’è una maniera per non incorrere in facili equivoci è quella di parlare alla gente, direttamente o indirettamente, anche facendo ricorso al “politichese”: nel 99% dei casi qualcosa si dovrebbe dichiarare, anche dicendo e non. La cosa che gradiamo davvero poco, almeno noi che saremmo anche deputati a narrare, è il vedersi negare, anche se fatto con cortesia, qualsiasi dichiarazione.
Nel centro destra teramano, almeno di questi tempi, il silenzio tombale va di moda, in attesa di una nota ufficiale “romana” che dovrà soltanto trovare una forma rispettosissima per motivare il dietrofront imposto a Pietro Quaresimale, ch’era stato invece buttato in pasta all’opinione pubblica dal primo momento. La gente ricorda ancora quando, allo stratosferico risultato elettorale da lui conseguito alle Regionali, seguì una semplice nomina a “capogruppo” e solo successivamente. non per ravvedimento politico, ad assessore. Insomma tra Pietro Quaresimale e la Lega intercorre un rapporto nel quale emerge la sola fedeltà del primo alla causa.
Tra tanti “no grazie”, comunque, ringraziamo Jwan Costantini, il quale, al contrario di tutti coloro che sono stati contattati, dichiara: “Rispettiamo il tavolo nazionale con la consapevolezza di aver proposto ovunque un galantuomo come Pietro Quaresimale che ringrazio personalmente per la disponibilità“. Politichese?
Fino ad un certo punto: il “rispettiamo” non implica infatti il “condividiamo“.