TERAMO – Non sappiamo se sia un record, ma potrebbe. Esce due volte sconfitto tra le mura amiche, il Teramo, in appena quattro giorni, e se con la Ternana ci stava, non doveva ripetersi contro la Virtus Francavilla (0-1), una squadra che non vinceva in campionato dal 3 febbraio e che vi è riuscita anche se con due tiri in porta, goal incluso, nell’arco della gara, nella quale si è infortunato al polpaccio l’arbitro Kumara, al 18° della ripresa (sostituito dal quarto uomo Ciaccaglia), per giocare, quindi, anche un maxi recupero finale di 11 minuti.
S’era parlato di uno o due possibili cambi, nel Teramo, rispetto al precedente undici schierato con la Ternana, ma non immaginavamo potesse essere Pinzauti il “sacrificato”, vale a dire l’unico attaccante di ruolo dell’undici base. Immaginavamo ancor meno che Bombagi lo sostituisse da centravanti, che non è, e che Mungo supportasse il non centravanti, da seconda punta, che non è. Insomma, non è casuale che il primo tempo sia stato un parziale alla camomilla, dal quale stralciamo un tiro incrociato, terminato alto, ma non altissimo, al 14°, di Bombagi servito in verticale da Diakite, una bella conclusione al 18°, dal limite, di Santoro, sulla quale è stato molto bravo Costa nella respinta ed un assist per Mungo di Bombagi, al 27°, sul quale l’ex cosentino avrebbe dovuto fare meglio, e non calciare addosso allo stesso Costa, pronto ancora nella respinta. La Virtus? Registrato un solo tiro nello specchio della porta del Teramo, con Vasquez, al 13°, parato a terra senza patemi da Lewandowski.
La ripresa, per i biancorossi, sa ancora più di cloroformio in fase offensiva, e la situazione precipita dopo il goal di Ciccone, al 3°, che conclude in area con una traiettoria strana che supera Lewandowski, ma a coronamento di un’azione partita dalla propria difesa, con un giro palla incontrastato dal Teramo, fino all’epilogo.
Paci prova a correre ai ripari, aspettando un quarto d’ora, forse anche troppo, e toglie Costa Ferreira per Pinzauti, restituendo Mungo al centrocampo, e poi Ilari per Di Francesco. L’unica giocata di spessore dei biancorossi nasce da un assist, in piena area, proprio di Di Francesco per Pinzauti (al 35°), che calcia in curva. L’altra azione da segnalare un lungo servizio di Arrigoni per lo stesso Pinzauti, che incrocia di sinistro, alto. La Virtus? Ha fatto quel che doveva: difendere il vantaggio e basta, anzi in un’occasione Caporale, in slalom, ha pure impeganto a terra Lewandowski.
Calato il sipario, la riflessione; una soltanto. Inizialmente in panchina, il Teramo, aveva Pinzauti, Kieremateng e Gerbi, tre accattanti di ruolo, senza considerare Di Francesco che, comunque, è un giocatore offensivo. Perché nessuno ha fatto parte dell’undici iniziale?
Si tratta di atleti sopravvalutati? Già c’era stata un’esperienza, fallita in zona goal, col Catanzaro: ricordate Mungo seconda punta? Oggi è stata ripetuta, con l’aggravante che non c’erano squalificati.