TERAMO – “Sono stata travolta dall’importanza del tema del sovraffollamento del carcere di Castrogno. Il problema lo conoscevo e me ne sento coinvolta da anni anche sul piano strettamente personale, umano. Per questo motivo ho tralasciato (e non si deve mai fare) la forma ed ho definito ‘guardie carcerarie’ le persone che appartengono al corpo di Polizia penitenziaria. Non starò a disquisire sulla correttezza o imprecisione del termine, perché la sostanza è che sono pochi, pochissimi e che così, è vero, non si può andare avanti. Così come il sovraffollamento non può essere più argomento da trascinarsi per anni. In una prima fase i dati che ci erano stati forniti erano meno gravi di quelli che sono stati esposti in Commissione vigilanza e che ci impongono soluzioni rapide.
E’ chiaro che il problema è gravissimo ma che non può la Regione, da sola, trovare soluzioni. Possiamo però rivolgerci ancora al Ministro e al Presidente del Consiglio e chiedo al Presidente Marsilio, attraverso gli opportuni canali, di farlo quanto prima. Lo dobbiamo alla Polizia penitenziaria, alle donne e agli uomini che si muovono in mezzo al dolore di chi è in carcere, alle difficoltà conseguenti al sovraffollamento, lo dobbiamo a queste persone a cui, ogni giorno, chiediamo di prendersi cura della sicurezza di chi è in carcere e di quella della società che ne è all’esterno”. – Marilena Rossi consigliere regionale –