TERAMO – “Il drammatico appello che proviene da tanti cittadini, famiglie con disabili, giovani coppie ma anche molti singoli, non può lasciare indifferenti gli amministratori regionali e deve imporre un approccio completamente diverso da quanto fatto finora al diritto all’abitare e alla politica della casa“. E’ quanto afferma Giovanni Cavallari, candidato consigliere alla Regione Abruzzo per ‘Abruzzo Insieme’ con Luciano D’Amico presidente. “Stabilire la priorità di una riforma radicale della legge regionale 25 ottobre 1996 n. 96 per l’assegnazione e la gestione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. è diventato irrinunciabile. Quanto scritto in quelle pagine non è più attuale e non mi riferisco soltanto al discriminante articolo 2 che penalizza due volte chi (e con lui tutta la famiglia incolpevole) ha riportato condanne negli ultimi 10 anni, negando un alloggio e prolungando così la pena comminata rispetto alla necessità di reinserimento. Seppur modificata nel 2019 con lo stigma della Corte Costituzionale – aggiunge Cavallari -, la norma non prende in considerazione appieno la mutata realtà delle persone bisognose di una casa, limita la platea degli aventi diritto escludendo ad esempio le nuove povertà, in cui ricomprendere a buon diritto chi vive da solo e le giovani coppie: sono tante quelle abruzzesi e teramane, molti figli sposati non escono dalle case dei genitori perchè non sono in grado di sostenere le spese di un affitto“.
“La città di Teramo ha istituto anche in questo campo un modello di gestione, con il ricorso all’ospitalità in hotel per le persone con difficoltà abitative, ma fino a quando questa situazione potrà essere fronteggiata? Altrove si confonde troppo spesso l’erogazione di servizi a bassa soglia (come i dormitori che non sempre sono la soluzione nelle diverse realtà locali) con il diritto all’abitare“, sostiene il candidato di Abruzzo Insieme.
“Tra i miei primi obiettivi alla Regione – assicura Cavallari -, ci sarà quello di far confluire nel bilancio regionale nuovi e maggiori fondi per la riqualificazione delle case, siano esse di proprietà delle Ater o dei Comuni, perchè il patrimonio immobiliare pubblico è disastrato, e per potenziare l’housing first’. Questo servizio in particolare (finalizzato all’inserimento abitativo ma di più bassa intensità, durata, e destinato a persone non croniche, per rendere la persona nel breve periodo in grado di ricollocarsi nel mondo del lavoro e di reperire un alloggio in autonomia), arriverà a Teramo grazie alla programmazione dell’amministrazione comunale con fondi PNRR”.
“Gli amministratori regionali della nuova consiliatura – conclude Giovanni Cavallari -, dovranno prendersi la
responsabilità di affrontare il problema e risolverlo, spazzando via anche la grande confusione ingenerata con il ricorso all’housing sociale che tanto piace alla destra, strumento che arricchisce soltanto chi costruisce palazzi. E’ giunto il tempo di una nuova legge per l’edilizia residenziale pubblica“.