ATRI – “Una società civile si rispecchia anche nell’onorare i propri cari defunti. Le sepolture hanno un valore etico, civile e morale. Un tumulo è pur sempre un ricordo eterno e non solo un cumulo di terra con una lapide sopra”. Questa è la premessa con cui il direttivo di ‘Atri in Azione’ denuncia “lo stato di degrado in cui versano i nostri cimiteri di Atri Capoluogo e frazioni. Non è più possibile stare in silenzio, non si può essere complici di questa degradazione. Il cimitero è un luogo sacro e come tale deve essere rispettato”, si legge in una nota diffusa dal coordinatore cittadino Tommaso Marinelli.
“Dopo numerose segnalazioni ed un nostro sopralluogo, abbiamo potuto constatare e documentare come l’assenza di manutenzione straordinaria sta rendendo assente la dignità di luoghi che del decoro e dell’ordine dovrebbero esserne bandiera. Parliamo di recinti rovinati, ringhiere rotte e messe in sicurezza con travi di legno che nel corso del tempo sono marciti, muri perimetrali, colonne e arcate da dove oltre all’intonaco si sono staccati anche pezzi di mattoni – continua la nota – accesso al cimitero inaccessibile ai diversamente abili perché la pavimentazione interna, fatta di ghiaia, ne rende difficoltoso l’attraversamento, tumuli difformi di lapidi sconnesse, strada di accesso agli ingressi posteriori del cimitero piena di buche e dossi che ne rendono difficoltoso anche il passaggio con le macchine”.
Degrado anche per le grondaie e i tetti che si trovano sopra le cappelle, incalza il gruppo politico. “In alcuni casi l’acqua che ne filtra allaga addirittura le cappelle sottostanti. Per non parlare poi delle problematiche rilevate al cimitero di San Giacomo, Fontanelle e Santa Margherita dove anche qui, la zona nuova del cimitero, risulta abbandonata senza una minima manutenzione. Vi sono grosse difficoltà per accedere nelle cappelle. Tra le file delle stesse sono presenti grossi acquitrini che ne impediscono l’attraversamento. Per passare da un fabbricato all’altro i cittadini hanno dovuto improvvisare delle passerelle con tanto di tavole in legno. In caso di mal tempo, praticamente è quasi impossibile svolgere riti funebri. Sarebbe necessario regimentare gli scoli e fare una pavimentazione in cemento tra le cappelle per eliminare il problema delle pozzanghere di acqua e di fango per permettere un passaggio più semplice”.
“Come scrisse il grande Totò – cita Atri in Azione a chiosa della nota di denuncia – ‘A morte ‘o ssaje ched’e?…è una livella. c’ha perzo tutto, ‘a vita e pure ‘o nomme: tu nu t’hè fatto ancora chistu cunto? … nuje simmo serie…appartenimmo à morte!’. Amministratori fatene ammenda perché con la morte tutto si livella, la morte azzera tutto e rende tutti uguali. Rispettare i nostri defunti significa rispettare il nostro passato, il nostro presente ma anche il nostro futuro”.