Caro Maurizio,
scelgo così di risponderti pubblicamente al tuo messaggio privato non per difendere una comunità politica, quella di Sinistra Italiana, per la quale non ho titoli non essendone dirigente e che per giunta non ne ha bisogno e fa da se, ma perchè il nostro lungo disquisire a distanza in questi anni mi rendo conto non sia servito a niente.
Non sono fiducioso che questo gesto possa servire ma ritengo opportuno non lasciarti l’ultima parola anche sulla disfatta regionale che canti nelle tua incomprensibile gioia.
Delinei trame, non solo ora ma in tutta la campagna elettorale, costruite da tradimenti, infoltite da imboscati, prodotte da una subalternità al partito democratico proprio di Sinistra Italiana che, articoli alla mano, è stata l’unica pubblicamente da settembre a chiedere un percorso alternativo che avrebbe riprodotto, secondo i tuoi teoremi, l’ennesima divisione all’indomani della presentazione delle candidature in consiglio regionale abruzzese come già accaduto nel 2014.
A scanso di equivoci il sottoscritto nel 2014 non era iscritto a Sinistra Ecologia e Libertà, si era candidato da solo in consiglio comunale, contro anche il Partito Democratico, costruendo una lista realmente civica di età media 29 anni ed appoggiando in consiglio regionale la tua candidatura avente come slogan “Un’Altra Regione”.
Ora l’abitudine a dettare sentenze senza dubbio è un fatto caratteriale e personale ma se fossero correlate da un minimo di obiettività e verità diventerebbero degne di nota.
Spiega chi era il candidato della proposta alternativa per queste regionali che all’ultimo si è sfilato e ha reso la coalizione orfana; spiega cosa ne è stato il giorno dopo del progetto di “Un’altra Regione” del quale eri candidato presidente e che, come in tutte le competizioni, presentammo come un punto dal quale partire ed invece rigorosamente si fa il contrario; infine spiega che percorsi condivisi hai costruito nei territori per arrivare preparato a questa elezione regionale.
Maurizio esci dal medium e spogliati delle vesti di opinionista commentatore allegro dell’arretramento sociale e culturale del paese e non omettere nulla nei bilanci.
Certamente non avrai letto la nostra analisi del voto ma non ti sentire immune dal giudizio di una classe dirigente che non ha lasciato nulla e gioca con simboli, valori e storia che ormai è tristemente residuale nel paese.
La vecchia cultura contadina insegnava che ad ogni semina corrisponde una raccolta ed è grazie anche a chi come te invocava l’astensionismo durante questa campagna elettorale che raccogliamo una Regione vergognosamente a maggioranza leghista.
Ovvio che nella tua professionalità darai la responsabilità al governo regionale a guida Pd di questo risultato ma sei convinto che sia solo tutto riconducibile a questo? Sei convinto che se da più di dieci anni non esiste niente a sinistra fuori del Pd sia responsabilità solo delle forze oscure del pd? Sei convinto che bastino le pizzette tra pochi a casa di dirigenti regionali per innescare un processo partecipativo dal basso?.
Nutri il dubbio ogni tanto, poniti nuove domande che oltre ad essere un esercizio d’intelligenza possano servire a raggiungere nuovi traguardi.
Non hai letto la nostra analisi del voto altrimenti non avresti giudicato la nostra scelta di candidarci in questa importante tornata elettorale come un gesto infame, se l’avessi fatto avresti scoperto che non è stato un caso partire, nell’analisi, dalla sconfitta del 2008 quando si tornò al voto a causa dell’arresto del Presidente Ottaviano Del Turco e con lo stesso astensionismo vinse il centrodestra in regione.
Maurizio, aiutaci a ricordare, nella giunta Del Turco Rifondazione era presente con un assessorato stando in coalizione e, dopo lo scandalo sulla sanità, non sei stato forse proprio tu candidato in consiglio regionale nella medesima coalizione con il centrosinistra, garantendoti un seggio?.
Se ti curassi di leggere i flussi elettorali vedresti come l’astensionismo più alto è quello tra i giovani e la mancanza di modelli ed organizzazioni di sinistra in molti luoghi classici come le fabbriche le scuole e le università non è un fatto casuale ma ormai una regola perchè questo paese non ne nutre più l’esigenza e nulla si costruisce in tal senso.
Una nuova fase politica si è aperta da anni, forse sarai dell’idea di restare fermi ed attendere stagioni migliori dove accada qualcosa da altre parti d’Europa, come già vissuto con Tsipras, dato che noi in Italia non ne siamo più capaci ed in questo si registra l’enorme differenza tra un partito realmente popolare tra la gente, come era il Partito Comunista Italiano, ed un brutta copia dei 5 stelle che vivacchia di populismo occasionale.
Noi riteniamo invece che dinanzi a tanta approssimazione e incompetenza dei 5 stelle ed al disarmante avanzamento della nuova Lega Nord non si possa continuare a tirare coriandoli e nutrire sui social post di sdegno ma occorre impegnarsi e continuare a seminare non di rovescio ma di dritto colpo su colpo perchè siamo ancora quelli che “odiano chi non parteggia”.
Molto ancora avrei da raccontarti rispetto alla tua considerazione sulle liste civetta, parlandoti proprio del vostro capolavoro, volutamente in solitaria, compiuto alle ultime amministrative di Teramo nelle quali avete riempito una lista con non teramani. Trovo inoltre singolare aprire processi nuovi a livello nazionale come nelle ultime politiche tramite Potere al Popolo salvo poi distruggerli nella fase di costituzione, il tutto mentre oggi chiedi unità per le europee.
Maurizio torna a praticare la politica non solo a parlarne dato che l’unica cosa che condivido è il titolo del tuo post magari al contrario “dalle chiacchiere alla realtà”.
Fraterni saluti.
Giorgio Giannella
Presidente Provinciale Arci Teramo
P.s. per completezza ti alleghiamo la nostra analisi del voto http://www.prospettivacomune.org/analisi-del-voto-regionale-non-si-piange-sul-latte-versato/