TERAMO – I numeri dicono che L’Aquila si lasci preferire in avanti avendo realizzato due reti in più (23) del Città di Teramo che, al contrario, ne ha subite due in meno (14) e se è vero che i rossoblù ne presero cinque a San Benedetto del Tronto va ricordato che i biancorossi all’esordio ne incassarono quattro a Fossombrone. Le squadre che si apprestano a disputare il derby di domenica al “Bonolis” arrivano al confronto diretto avendo perso due gare ciascuno in 16 apparizioni, una ciascuno con la capolista anche se in maniera diversa: non si dimentichi comunque che nel girone di ritorno la Samb renderà visita sia agli uni, sia agli altri.
Diventa d’importanza assoluta l’esito del derby di domenica perché se è vero che non si può parlare di gara decisiva con metà campionato da disputare, è altrettanto vero che chi dovesse fare propria la partita andrebbe alla sosta con il morale a mille, certo di non aver perso ulteriore terreno dalla capolista che, a Civitanova Marche, potrebbe fare propria la partita con minori difficoltà rispetto all’impegno delle più immediate inseguitrici.
Per restare in casa biancorossa, Marco Pomante (squalificato per la terza di quattro giornate) dovrebbe avere un paio di dubbi circa l’undici da mandare in campo inizialmente: D’Egidio o Touré? Ferraioli o Angiulli? Dipenderà dalla loro condizione dell’ultim’ora e dalla settimana lavorativa; di certo tutti e quattro saranno utili nella gara casalinga più attesa del girone di andata.
Si prevedono almeno 3.500 spettatori (700 aquilani) anche se, a ieri sera, la prevendita non era ancora decollata.