TERAMO – “Nel palazzo della Provincia, ieri si è consumata una truffa politica legalizzata. Un gruppetto di politici nostrani, nel silenzio più totale e lontano dagli occhi degli elettori, ha scelto chi far sedere sui banchi della Provincia”. Il duro commento è del Centro Politico Comunista ‘Sandro Santacroce’ di Teramo. “Per l’ennesima volta da quando le Province sono diventate enti elettivi di secondo livello – continua la nota sulle elezioni provinciali di ieri – le nomine sono state decise nelle segreterie di partito, senza un confronto elettorale, senza un mandato diretto dei cittadini, senza informarli, senza vergogna. Si sono divisi la torta scegliendo a tavolino chi far sedere ripristinando, così, gli equilibri e la supremazia dei vari ‘capetti’ dell’entroterra e della costa. E poi si chiedono come mai la gente sia sempre più distante e assuefatta dalla politica. La risposta è davvero semplice”.
“Come Centro Politico Comunista Sandro Santacroce chiediamo di reintrodurre l’elezione diretta e a suffragio universale del Consiglio Provinciale. Così come sono state riformate nel 2014, spodestate dei fondi per gli investimenti nei servizi o per le opere pubbliche più a diretto contatto con i cittadini, le Province non hanno più alcun senso. Sono diventate semplici enclave di potere e di prestigio personale, ben lontane dalle necessità che portarono alla loro istituzione. Invitiamo i partiti politici a non rallegrarsi di questi risultati e, anzi, gli consigliamo di sprofondare nel silenzio più totale anche perché nel futuro Consiglio Provinciale non siederà neanche donna, nonostante le belle parole spese in occasione delle giornate istituzionali. La politica è un’altra cosa”, conclude il Centro ‘Santacroce’.