TERAMO – Sarebbe stata la giornata perfetta se il Teramo fosse riuscito a battere l’Olbia: è invece finita 2-2 (1-1 p.t.) ed il risultato alla fine può essere accettato, anche se si è avuta l’impressione, soprattutto nella parte finale, che i biancorossi sarebbero potuti riuscire a fare loro la partita, se avessero avuto ancora tempo a disposizione.

La gara in realtà ha evidenziato un Teramo discreto nella fase di proposizione e meno, di parecchio, in quella difensiva, anche grazie ad un Olbia che non ha mai rinunciato a giocare e che ha in Ragatzu, autore della doppietta per i suoi, un terminale offensivo che a 3o anni è un peccato vedere giocare in Lega Pro, ancor di più se ben supportato dal colored Udoh, 24 anni, un giocatore da seguire per le evoluzioni che farà registrare.

Gara apertissima, in una cornice di pubblico che ha registrato 2.255 presenze al Bonolis, un numero più che raddoppiato rispetto alla media precedente.

La gara non è soltanto circoscritta alle 4 reti equamente divise, con l’Olbia due volte in vantaggio; entrambe le squadre, infatti, hanno colpito un legno nel primo tempo, con il palo di Malotti al 22° su azione costruita sull’1-1 e la traversa di Chierico al 29°, sullo stesso parziale, da un’azione viziata da un erroraccio nell’appoggio arretrato a Piacentini da parte di Mungo, al di sotto della media stagionale del suo campionato. In altre circostanze, globalmente, Teramo ed Olbia avrebbero potuto farsi male, reti a parte.

Il primo goal arriva dopo 11 minuti, con Ragatzu che controlla in piena area una verticalizzazione sulla quale non arriva bene Bellucci, che sfiora soltanto il pallone: saltare il bravo Agostino e depositare nel sacco, per lui, è un gioco da ragazzi. I biancorossi accusano il colpo e si ritrovano a dover gestire in affanno un’incursione avversaria dalla fascia destra, per pareggiare subito dopo. Hadziosmanovic dalla trequarti serve in verticale Bernardotto che elude l’off side e sull’uscita disperata di Wan Der Want, lo trafigge in diagonale per il personalissimo secondo goal in due giornate di campionato. Tre minuti più tardi il Teramo potrebbe raddoppiare con Malotti, che gira al volo in piena area, ma sul palo e a portiere battuto, un traversone da sinistra. L’azione precede la traversa di Chierico, sull’errore della difesa teramana già descritto. L’Olbia ha ancora una palla goal a proprio favore con Biancu su un’azione di Ragatzu a destra, ma è molto bravo il giovane portiere del Teramo nell’intervento. Prima del riposo un mischione nell’area sarda crea il presupposto giusto per Rosso, ma al momento del tiro, in qualche maniera, libera la difesa.

Nella ripresa il clichè non muta più di tanto, anche se i biancorossi si ritrovano sotto nel punteggio trenta secondi dopo aver letteralmente sfiorato il 2-1, al 16°, con un colpo di testa di Malotti su una bella incursione a sinistra di Rosso: la palla termina fuori di qualche centimetro, a portiere strabattuto. Ribaltamento di fronte e Ragatzu fa il bis: la difesa biancorossa è troppo larga (per la verità lo è stata troppe volte quest’oggi – ndr -) e all’attaccante sardo si lascia il tempo di controllare e di concludere dal limite con un bel sinistro rasoterra. Incolpevole Agostino.

Guidi corre ai ripari ed a posteriori avrà ragione lui, perché nell’immediato il cambio di Malotti ci coglieva di sorpresa. Esce assieme a Ndrecka ed entrano Birligea e Lombardo. Tempo due minuti ed il Teramo pareggia ancora, proprio con Birligea, di testa, sul secondo palo, dagli sviluppi di un calcio d’angolo spizzato da Bellucci.

Qui ci va una pausa, che è un punto di domanda: sorge per l’ennesima volta quando, appena 15 minuti dopo il suo ingresso in campo, Birligea deve uscire per il riacutizzarsi di un malanno che si trascina da tempo immemore… Perchè? Si risolverà questa situazione che ha del grottesco?

Il finale di gara è tutto del Teramo; i cambi di Moretto avranno avuto, secondo noi, la loro incidenza, una volta avvicendati prima Udoh e poi Ragatzu. Al 90° Bernardotto potrebbe fare doppietta ma il suo colpo di testa a botta sicura si scontra sulla traiettoria col portiere, che respinge d’istinto. Il goal che sarebbe stato del 3-2, dello stesso attaccante, era effettivamente in fuorigioco.

2-2 alla fine, a testimonianza del fatto che nessuna partita, in questo girone, è più o meno scontata.

La squadra è uscita comunque tra gli applausi dei tifosi, che hanno comunque archiviato il recente passato, ricordandolo con chiarezza, in Curva, intorno al 60° di gioco.

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