Iniziamo rendendo il giusto tributo all’unico biancorosso che oggi non sorriderà: Luca Di Matteo, infatti, infortunatosi dopo 4 minuti, dice praticamente addio all’intera stagione. Saltando di testa da un corner avversario, rimane a terra dolorante: si sospetta la rottura del tendine d’Achille. Bisognerà verificare solo se totale o parziale, ma è un trauma comunque violentissimo: a lui l’in bocca al lupo, non soltanto nostro.

Adesso la gara: è stato un Teramo finalmente straripante, soprattutto nella prima frazione di gioco. In campo è stata ammirata una squadra di “tediniana” memoria, proprio quella che in tanti avevano soltanto sognato, fino ad oggi. Probabilmente il 4-2-3-1 è il modulo migliore per la rosa biancorossa, senza dimenticare che la crescita di Costa Ferreira è apparsa di un’incidenza evidentissima: faremmo un torto a molti altri, però, se non citassimo anche gli ottimi Cancellotti, Mungo, Magnaghi e Bombagi, anche se il migliore in campo dei ventidue è stato il portiere della Paganese, Baiocco, decisivo in almeno tre circostanze. Questo riferimento la dice lunga sulla nitidezza della vittoria biancorossa, che va ben oltre il 2-1 finale (primo tempo 2-0).

La gara la sblocca Ilari, di testa, da angolo, al minuto 25, dopo che Baiocco si era già superato, in analoga situazione, su Magnaghi. Trovato il vantaggio il Teramo non rallenta, anzi: un minuto dopo il vantaggio Mungo subisce un fallo in area ma non cerca il rigore come tutti avrebbero fatto e al 32° è Cancellotti ad avere la palla del 2-0 solo, dinanzi all’estremo difensore campano, bravissimo a chiudere. Il monologo continua con Bombagi al 34° e con Mungo al 43°, sempre fuori di poco. Prima del riposo arriva il 2-0 di Magnaghi, nato da un’azione travolgente sulla sua fascia di Cancellotti.

Al riposo il doppio vantaggio è anche stretto. Nella ripresa calano un pò i ritmi, ma i biancorossi controllano agevolmente, con Tomei relativamente impegnato in un paio di interventi intorno al 20°. Alla mezz’ora, però, Piacentini decide di riaprire la partita, commettendo un fallo inutile in piena area (spinta evidente a Musso sulla linea di fondo). Il rigore lo trasforma Scarpa, spiazzando Tomei, ma la gara non dirà più nulla sino alla fine.

Applausi scroscianti e convinti, quest’oggi, al miglior Teramo del campionato: forse ci siamo.

Mercoledì la riprova contro la Virtus Francavilla, in trasferta.