TERAMO – L’algoritmo che crea discriminazioni. Potrebbe essere definito così il metodo di designazione delle supplenze annuali da GPS e GAE, basato su una procedura di selezione algoritmica caratterizzato da una serie di criticità che hanno generato disagi e polemiche. In una nota interviene sull’argomento Monica Brandiferri, Consigliera di Parità della Provincia di Teramo e supplente della Regione Abruzzo nonché componente del GRUPPO C – Nuovi tipi di discriminazione segnalati: algoritmica e sul lavoro somministrato (istituito dalla Consigliera di Parità Nazionale).

“Sono tante le segnalazioni e le lamentele che ho ricevuto da parte di insegnanti, anche della Provincia di Teramo, che quest’anno non lavoreranno non per loro scelta ma a causa di un algoritmo, venendo a subire una palese e grave discriminazione. Al fine di sostenere la giustissima causa dei docenti – informa Brandiferri – ho scritto una lettera al Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, evidenziando i lati negativi di un sistema da correggere. Innanzitutto fin dalle prime assegnazioni alcuni docenti non trovano corrispondenza fra il punteggio maturato e quello effettivamente pubblicato in GPS dall’Ufficio Scolastico di appartenenza; tali errori non sempre vengono corretti e si ripercuotono in sede di assegnazione. A ciò va aggiunto che, sebbene il sistema di assegnazione delle supplenze sia impostato in modo da abbinare le preferenze delle scuole scelte dai docenti in base al punteggio in graduatoria ed ai posti disponibili per le supplenze, i docenti però non hanno contezza di quante siano le disponibilità effettive in ogni istituto, in quanto queste vengono pubblicate insieme alle assegnazioni o comunque successivamente alla scelta delle proprie preferenze. Ciò comporta che l’algoritmo discrimina docenti solo perché magari hanno scelto di non sacrificare la vita familiare per il lavoro. Questo accade proprio grazie al perverso meccanismo dell’algoritmo, per cui se c’è qualche rinuncia al primo turno di nomina rende disponibile la scuola solo per il secondo turno di nomina, cioè per coloro in posizione più bassa in graduatoria”.

“Tale situazione confusionaria non si sarebbe di certo verificata con le convocazioni in presenza. Pertanto – conclude la Consigliera di Parità – ho chiesto al Ministro dell’Istruzione e del Merito di presentare e/o emanare un provvedimento legislativo e/o altra iniziativa di modifica del sistema attuale di attribuzione delle supplenze, attraverso la sostituzione della procedura algoritmica con il ritorno al metodo di assegnazione in presenza o comunque attraverso un iter in grado di garantire trasparenza e correttezza”.