TERAMO – Nella serata di ieri abbiamo incontrato causalmente Felice Centofanti, il papà di Martina: dopo il bronzo di Tokio conseguito nell’agosto dello scorso anno, la Farfalla azzurra è andata oltre, vincendo (con Agnese Duranti, Alessia Maurelli, Daniela Moguren, Laura Paris e Martina Santandrea) un oro nei 5 cerchi davanti ad Israele ed un argento nei 3 nastri e due palle dietro alle bulgare, padrone di casa, ai campionati Mondiali di ritmica, che si si sono svolti all’Arena Armeec di Sofia, da martedì a domenica scorsi.
Si tratta, ovviamente, di un risultato sportivo stratosferico: di Martina sappiamo poco, se non che sia una atleta di livello eccelso, bellissima molto più del papà, teramano doc di San Nicolò a Tordino che iniziò la carriera di calciatore nel Teramo (1982), prima di collezionare oltre 350 partite in serie A, con 61 reti, e di toccare l’apice nel 1995-’96 con la maglia dell’Inter.
Oggi, con tanta umiltà, Felice non parla dell’altro “suo” capolavoro sportivo, anzi, quasi ne rifugge.
E’ quel che non dovrà fare e non farà, ne siamo certi, la città di Teramo: Martina andrà onorata come merita.
E’ lei l’atleta da issare in cima a tutti ed a tutte.