TERAMO – “Non posso che essere d’accordo e sottoscrivere in pieno quanto dichiarato, sabato scorso, dal Comitato spontaneo dei medici ospedalieri a proposito del futuro dell’ospedale “Mazzini” di Teramo” sottolinea il Capogruppo di “Abruzzo in Comune” in Consiglio Regionale, Sandro Mariani.
“Senza infatti voler entrare nel merito della futura localizzazione del nuovo nosocomio del capoluogo, una scelta che ritengo dovrà essere legata ad una serie di fattori strategici globali quali, ad esempio, aspetti urbanistici, logistici e di accessibilità per l’intero comprensorio teramano – spiega Mariani – credo però fermamente che il nuovo “contenuto” dell’offerta sanitaria della provincia di Teramo, ma più in generale dell’intero Abruzzo, non possa che passare per la creazione di nuovi “contenitori”, ovvero nuove strutture sanitarie più adeguate agli attuali standard qualitativi moderni”.
“Difatti, se vogliamo far fare un salto di qualità all’offerta sanitaria teramana, e tornare così ad essere un punto di riferimento per l’intero centro Italia, dobbiamo pensare che non possono essere più concepiti ospedali come quelli che abbiamo, ancora oggi, in funzione. Questi infatti non sono concettualmente “sbagliati”, ma semplicemente sono frutto di altre epoche e non sono quindi più adeguati agli attuali standard o alle esigenze della medicina odierna e difficilmente, se non in rari casi, potranno essere adattati alle necessità moderne” spiega il Capogruppo di “Abruzzo in Comune”.
“Oggi infatti sono necessarie strutture più spaziose e attrezzate per ospitare macchinari e attrezzature diagnostiche per un’assistenza di eccellenza, con spazi più consoni a garantire la dignità per operatori e pazienti, ma credo anche meglio connessi all’intero territorio di riferimento, con possibilità di garantire un rapido collegamento con i mezzi pubblici ed aree parcheggio in grado di soddisfare le esigenze non solo dell’utenza, ma anche di chi lavora, quotidianamente, nella struttura” conclude Sandro Mariani. “Ritengo poi che, con una struttura all’avanguardia, sarà anche più facile convincere le migliori risorse del panorama sanitario nazionale e non a scegliere Teramo, riportando così la nostra sanità ai fasti degli anni ’70 e ’80 quando, da tutta Italia, sceglievano il nostro capoluogo per venire a curarsi sapendo che avrebbero trovato il meglio che la medicina aveva da offrire”.