PINETO – “Ancora una volta assistiamo alla scarsa concretezza del Sindaco Verrocchio che, anziché rappresentare l’intera collettività, o almeno la sua maggioranza, equivoca sui principi elementari della democrazia, firmando per un Draghi/bis come unico commissario-salvatore della patria” – così in una nota FdI Pineto che prosegue: “Non è palesemente vero, ed è un danno, non solo per gli italiani che non si gioverebbero di nuove, e non procrastinabili, elezioni ma per gli stessi sindaci che hanno bisogno di certezze e di un quadro istituzionale capace di sostenere gli sforzi a cui dovrebbero essere chiamati quotidianamente. Quell’appello è sbagliato e per certi versi “contro natura” visto che la credibilità e la legittimazione dei sindaci nasce proprio dal consenso diretto che ciascuno di loro ha saputo conquistare. L’iniziativa sottende una chiara volontà politica di una certa parte dell’arco costituzionale che vuole solo salvare lo scranno, soprattutto quei partitini con percentuali prossime allo zero che sanno di non poter rientrare in Parlamento. Un accanimento terapeutico per mantenere in vita un governo paralizzato da veti e divisioni danneggia il Paese e le stesse comunità locali”.
“Ci saremmo aspettati che Verrocchio e tutta la maggioranza, che per il ruolo che rivestono, dovrebbero essere chiamati alla gestione e risoluzione dei problemi che affliggono Pineto e i suoi concittadini, in questo momento storico delicato, anziché perdere tempo in sterili, quanto inutili, appelli si fossero adoperati con maggiore costanza e capacità al rilancio economico e sociale della città che muore giorno dopo giorno” – dichiara Pio Ruggiero, coordinatore locale del partito di Giorgia Meloni – “C’è chi in questa maggioranza, il M5S, sta disquisendo sull’opportunità del sindaco di aver aderito a questo appello facendo, paradosso, melina e dimostrando che una vecchia politica tarda ad ammainare la bandiera dell’incoerenza. Criticano Verrocchio ma, con la presenza in Giunta, mantengo in vita una maggioranza agonizzante alla pari del Governo. Il problema, quindi, parte da quei due consiglieri, Da Fiume e Mazzocchitti, che si sono schierati in un apparentamento innaturale.
Tanti segnali ci portano a capire che nel Dna di Da Fiume e Mazzocchitti c’è la tendenza a trovare accordi, diretti o indiretti, a qualunque costo e con chiunque garantisca potere.
L’assessore Da Fiume e la consigliera Mazzocchitti, teste pensanti, devono chiarire l’accaduto. Da una parte appelli e suppliche al Sindaco e dall’altra continuano le giravolte per mantenere in vita una ammucchiata figlia di un inciucio. Ora più che mai Pineto ha bisogno di concretezza e capacità e non di inutili e sterili appelli intrisi di infantile servilismo”.